Savona - Va in caserma dai carabinieri di Cairo per raccontare di essere
stata violentata nella notte dal fidanzato della sorella. Mentre
dormiva. I militari, ieri mattina, l'hanno accompagnata prima
all'ospedale di Cairo poi al San Paolo di Savona per una visita al
pronto soccorso ginecologico. E poi hanno interrogato il ragazzo che si
è difeso sostenendo «di non averlo fatto apposta». «È stato un rapporto
sessuale involontario - ha spiegato ai carabinieri in una prima versione
- pensavo fosse la mia fidanzata, sua sorella. Eravamo tutti a dormire a
casa mia , dopo una festa. Lei non si è opposta».
Una vicenda dai contorni ancora poco chiari, con versione dei fatti
riferite ai militari in maniera diametralmente opposta. Protagonisti una
coppia di ventenni cairesi. Un caso che i carabinieri di Cairo hanno
segnalato alla Procura.
La ragazza, 23 anni, prima di andare dai carabinieri si era presentata
al pronto soccorso di Cairo per chiedere ai medici la prescrizione della
pillola del giorno dopo per evitare gravidanze indesiderate. Poi si è
recata in caserma dai carabinieri. Qui ha riferito di aver subito la
violenza sessuale. Se ne sarebbe accorta al suo risveglio dopo aver
passato la notte in casa di lui, con un gruppo di amici, e la sorella
stessa. Una festa degenerata. I carabinieri hanno riaccompagnato la
ragazza sotto choc, sempre nella mattinata di ieri all'ospedale "San
Giuseppe" di Cairo, per una visita medica. Per sincerarsi delle sue
condizioni. Ai sanitari, coordinati dal dottor Calvi viene riferita,
dopo la precedente richiesta per la pillola, anche la violenza sessuale.
La ragazza, viene allora portata al pronto soccorso ginecologico del San
Paolo a Savona. Nel frattempo i militari convocano il ragazzo in caserma
per sentire la sua versione.
«Un rapporto sessuale involontario, comunque consenziente». È quanto ha
aggiunto poi il ragazzo che si sarebbe trovato con la presunta vittima
in un'altra stanza. «Pensavo fosse la mia fidanzata, non mi sono accorto
che non lo fosse. Lei comunque non si è opposta». La giustificazione
messa a verbale. La presunta vittima avrebbe raccontato di essersi
trovata in uno stato confusionale, di dormiveglia, stordita dall'alcol e
soltanto al mattino avrebbe realizzato di aver subito un rapporto
sessuale completo. Contro la sua volontà. Non si sarebbe opposta «perchè
stavo dormendo ed ero frastornata» rivela. Poi sarebbe saltato fuori,
dalle ricostruzioni dei militari, anche un precedente rapporto sessuale.
I medici del San Paolo, nel loro referto consegnato ai carabinieri, non
avrebbero evidenziato particolari segni di violenza. Graffi o lesioni.
La vicenda è finita all'attenzione anche della Procura, del pm Giovanni
Battista Ferro.
Dove sarebbe stata presa in esame anche l'ipotesi di calunnia a carico
della donna in caso di presentazione della denuncia (che non ha voluto
formalizzare nonostante l'invito dei carabinieri), in quanto non
avrebbe, stando ai primi accertamenti, espresso in maniera manifesta il
suo dissenso.
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