cominciare dai cittadini più illustri. E si sa quanto i tedeschi tengano
a questo principio. La proverbiale severità teutonica deve avere
sicuramente animato quel signore di Dortmund che ha sporto denuncia
addirittura contro Benedetto XVI, colpevole, a suoi occhi, di non avere
indossato le cinture di sicurezza sulla Papamobile, durante la sua
visita in Germania a settembre. Lo studio legale che rappresenta il
querelante, il cui nome non è stato reso noto, ha perfino allegato alla
denuncia una lista di testimoni. Inoltre, si stigmatizza il
comportamento delle autorità tedesche, come l'arcivescovo di Friburgo e
il capo della Chiesa cattolica in Germania, che avrebbero assistito
senza intervenire alla presunta violazione delle norme di sicurezza
stradale da parte del Pontefice.
La denuncia, la cui esistenza è stata confermata dalle autorità
cittadine, è stata presentata a Friburgo, ultima tappa del viaggio
papale in Germania. Gli avvocati e i giudici dovranno ora valutare se il
Papa, cittadino tedesco, debba essere trattato come un qualunque altro
cittadino o se goda di immunità diplomatica, in quanto capo di Stato.
Il querelante, secondo quanto ha riferito lo studio legale che lo
rappresenta, pur non essendo cattolico, non è animato da alcun fervore
laicista nei confronti di Benedetto XVI. L'uomo si sarebbe deciso a
sporgere denuncia dopo avere assistito a un drammatico incidente
stradale, poco dopo la visita del Pontefice in Germania. A motivarlo,
sarebbe quindi stata una sincera preoccupazione per l'incolumità del
Papa, messa a suo giudizio a repentaglio dal mancato uso delle cinture
di sicurezza.
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