29 aprile 2015

TE NE PREGO

Non abbandonarmi,
tutto di te scordare?
mai saprò dimenticare
quei dolci baci,
le tue carezze.

Le frasi tue,
piene di tenerezze
il sentimento mio
lo sai non può mentir,
sento che il cuor tuo
soffre al par del mio.

Quì tutto restò immutato
come hai lasciato,
questo luogo 
insieme frequentato,
orfano del nostro 
amore esso dimenticato.

La mente mia non può
scacciar essa ti cerca
sente la nostalgia,
di quel passato
e tutto il bene
da noi consumato.

Non lasciarmi vita mia
ritorna ancora 
queste stanze frequentar,
niente può scordar
soltanto a cercar voler
la tua compagnia trovar.

In noi regna un gran amor
son sempre più di te 
innamorato il mio cuore
da te fu stregato,
benedico quel momento
che ti ho incontrato.

Sempre stretto e forte
sarà questo amore
rifiorisce sempre più,
nel nostro cuore
che sopravvive
indistruttibile AMORE.

28 aprile 2015

Si può avere un grande incendio nella propria anima, eppure nessuno è mai venuto a scaldarsi. I passanti vedono solo un filo di fumo dal camino e continuano sulla loro strada.

Il nome Michele deriva dall'espressione "Mi-ka-El" che significa "chi è come Dio?". L'arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana. Michele, capo degli angeli, dapprima accanto a Lucifero (Satana) nel rappresentare la coppia angelica, si separa poi da Satana e dagli angeli che operano la scissione da Dio, rimanendo invece fedele a Lui, mentre Satana e le sue schiere precipitano negli Inferi.

Fagnigola, Pordenone

barco, Pordenone

barco, Pravisdomini

Panigai di Pravisdomini

meduna di Livenza

Panigai

Chi ha giuste intuizioni in mezzo a cervelli confusi si trova come uno che abbia un orologio che funziona in una città dove tutti i campanili hanno orologi che vanno male. Lui solo conosce l'ora esatta, ma a che gli giova? Tutti si regolano secondo gli orologi della città che indicano l'ora sbagliata, persino chi è al corrente che solo il suo orologio segna l'ora giusta.

Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare,e il silenzio della città quando si placa,e il silenzio di un uomo e di una vergine,e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio,il silenzio dei boschi,prima che sorga il vento di primavera,e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,e chiedo: Per le cose profonde a che serve il linguaggio?

alba a meduna di livenza

Il passato è l'elemento più fragile: sbiadisce sempre. ,E il più stabile: non cambia mai

Che l'umanità in genere sarà mai in grado di fare a meno dei Paradisi Artificiali, sembra molto improbabile. La maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita, nella peggiore delle ipotesi così penosa, nella migliore così monotona, povera e limitata, che il desiderio di evadere, la smania di trascendere se stessi, sia pure per qualche momento, è, ed è stato sempre, uno dei principali bisogni dell'anima.

— pressoCaorle Centro.

4 aprile 2015

Storia d'amore e altre necessità

Un gufo e una civetta
rapiti dal loro amore
decisero senza pensarci troppo
di raggiungere il lontanissimo mare
presi dalla voglia
di volare insieme di giorno
per ammirare quella meraviglia
che solo il sole può creare,
e monti e valli
dai colori accesi e scintillanti
in lontananza si scorge
la sottile linea dell'orizzonte
è il mare di color turchino
con riflessi d'oro
accompagnato dal dolce Zeffiro
che accarezza lievemente la battigia
un falco pellegrino
si trovò da quelle parti
non a caso vide i due teneri amanti
volar ignari
rapiti dalla loro estasi d'amore
per esser finalmente fuori luogo
e anche fuori tempo,
al rapace tuttavia
la prole numerosa
richiedeva a gran tormento
il cibo per la crescita
e piuma d'ali per uscir
finalmente da quel nido
che ogni giorno
diventava troppo stretto per tutta la covata
difficile capire
chi sarebbe sopravvisuto
e chi sarebbe morto
questa maledetta lotta per la vita
non lascia scampo nemmeno in parentela,
il falco non per amor proprio
e ne per istinto d'aggressione
non esitò un istante
a volar celermente verso i due
in un sol colpo uccise prima il gufo
poi inseguendo la civetta
per quelle verdi valli
sordo ai suoi lamenti
sfinì il povero animale
fino alla cima di un olmo vecchio
lì cadde come un sasso
ancor prima dell'attacco
il panico prese il sopravvento
nessun riparo e nemmeno protezione
giunta l'ora per qualche strana coincidenza
morì di crepacuore ,
l'amore è una necessità dell'anima
la fame quella del corpo.
chi può dir
quale delle due non ci appartiene?