2 gennaio 2012

Stanco dei furti agricoltore mette veleno nei salami: è allarme in tutto il Polesine

ROVIGO - Stanco di subire il furto dei salami che custodiva gelosamente
e che in questo periodo dell'anno sono autentiche e tradizionali
prelibatezze, ne ha avvelenati tre per "farla pagare". Ma l'altro giorno
i ladri sono entrati nuovamente in azione e ora in giro ci sono questi
insaccati pericolosamente adulterati da una sostanza tossica che i
carabinieri definiscono «per volpi tipo "Curatel"», in quantità che al
momento non è possibile sapere.

Protagonista dell'insolita vicenda è un anziano che vive a Canaro,
paesino del Medio Polesine lungo il Po. Verso le 12.30 di domenica ai
carabinieri della locale stazione arriva da parte dell'uomo la
segnalazione-denuncia del furto.

Sembra uno dei colpi che spesso avvengono in questa stagione nelle case
di campagna del Polesine dove, all'arrivo dell'inverno viene ucciso il
maiale allevato durante l'anno e in apposite stanze sono gelosamente
posti a stagionare salami da taglio, cotechini, bondole e salsicce che
poi finiscono su tavole ben imbandite.

Invece l'anziano svela un pericoloso retroscena. Tre salami li aveva
adulterati perchè stanco di subire furti ogni anno, l'ultimo addirittura
un paio di settimane prima. Così in giro, nel quintale di insaccati
rubati all'uomo di Canaro, ci sono anche i tre pezzi avvelenati.

Immediatamente i carabinieri della stazione di Canaro avvertono il
magistrato di turno, Stefano Longhi. L'anziano appare attendibile,
perchè la sua intenzione sarebbe stata solo quella di dare una lezione
ai ladri. Così scatta l'allarme. In accordo con il magistrato sono
allertati gli ospedali di Rovigo e Trecenta, ma anche quelli della
vicina provincia di Ferrara e del Padovano.

«La situazione viene costantemente seguita e monitorata e i carabinieri
sono pronti a diramare ulteriori informazioni nel caso si verifichino
casi di avvelenamenti di persone o se l'allarme dovesse rientrare - dice
il sostituto Longhi -. Non creiamo allarmismi, per il momento il
consiglio è di non mangiare alcun insaccato di provenienza incerta».

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