3 anni Il sindaco Azzolini lo difende: «Pena spropositata, è un
benefattore della città»
La pena inflitta dal tribunale di Treviso ha fatto tremare le vene ai
polsi di un noto imprenditore moglianese, oggi residente nel Veneziano.
Con il decreto di condanna che risale ad alcune settimane fa, emesso dal
gip Silvio Maras, si raggiunge probabilmente una delle ammende più alte
mai registrate nella Marca per reati di questo tipo.
I fatti risalgono al maggio dell'anno scorso: il settantenne, alla guida
della sua coupè Jaguar, urta leggermente un veicolo fermo al semaforo.
I danni sono lievi ma sul posto vengono chiamati comunque i carabinieri
della stazione di Mogliano.
Il livello di tasso alcolemico nel sangue del conducente, rilevato
successivamente, risulta essere più di tre volte superiore a quello
consentito per legge, che è di 0,50 grammi per litro, 1,70 e oltre per
la precisione.
Scatta così oltre alla sanzione amministrativa anche la denuncia penale
e la trafila giudiziaria.
La serata passata per una cena in compagnia di amici, alzando un po' il
gomito e mettendosi certamente troppo presto alla guida della propria
vettura sportiva, è costata molto cara all'imprenditore.
Il verdetto del giudice arriva quattro mesi dopo la serata galeotta: i
180 giorni di arresto inflitti all'anziano vengono convertiti in un
ammenda di 45mila euro a cui si aggiunge la sanzione di 1500 euro e si
raggiunge così la cifra da capogiro.
La conversione della pena detentiva in pena pecuniaria avviene infatti
calcolando 250 euro al giorno.
Si tratta con tutta probabilità di una delle più severe mai inflitte
nell'intera provincia di Treviso. La pena è stata sospesa per effetto
della condizionale, ma rimane oltre alle sospensione di un anno della
patente, già decisa dalla prefettura, anche la revoca del documento di
guida per tre anni.
L'uomo avrà così la possibilità di riconseguire la propria patente solo
da maggio 2014.
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