Si racconta di soldati giapponesi relegati su qualche isoletta del
Pacifico che solo dopo anni sono venuti a sapere della fine della
Seconda guerra mondiale, ma non si era mai saputo nulla di una famiglia
russa che ha vissuto per quarant'anni, dal 1936 al 1978, nella taiga
siberiana desolata senza alcun contatto con il mondo circostante.
La famiglia ha vissuto nascosta a 150 miglia dall'insediamento noto più
vicino, senza giornali o tecnologia, tanto da non sapere nulla dello
scoppio (e della fine) della Seconda guerra mondiale nè di Hitler o
Mussolini. Karp Lykov, il capofamiglia, la moglie Akulina e due figli di
9 e 2 anni al momento della partenza, facevano parte di una setta
religiosa ortodossa perseguitata dagli Zar e dai sovietici, così, dopo
che le armate rosse spararono al fratello di Karp, scelsero di
nascondersi nelle campagne. Qui hanno vissuto di agricoltura, e nel
frattempo la famiglia si è allargata con altri due bambini.
La famiglia è stata trovata da un gruppo di scienziati sovietici guidati
da Galina Pismenskaya nel 1978.
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