Era finita sotto processo per aver colpito ripetutamente alla testa e al
volto un trentaseienne di Caorle (Venezia) con il tacco a spillo della
scarpa, provocandogli gravi lesioni per ridurre le quali fu sottoposto
ad un intervento chirurgico. A distanza di poco più di quattro anni
dalla singolare aggressione, una venticinquenne residente a Jesolo,
Helina Talson, è stata chiamata a comparire davanti al Tribunale di
Venezia e, ieri mattina, ha patteggiato la pena di due anni di
reclusione con la sospensione condizionale per l'accusa di lesioni gravi.
L'episodio si verificò nel febbraio del 2009, intorno alle 2,30 del
mattino, all'esterno di un locale pubblico vicino allo stabilimento
balneare "Sabbia d'oro" di Jesolo. Il trentaseienne di Caorle, R.G.,
stava chiacchierando assieme ad alcuni amici quando si accorse che, a
pochi metri di distanza, si stava svolgendo una rissa e si lanciò per
cercare di dividere i contendenti. Fu a questo punto che l'imputata,
secondo l'accusa formulata dal pm Angela Masiello, si sfilò una scarpa
iniziando a colpire il giovane con il tacco a spillo sulla testa e sulla
guancia sinistra, provocandogli lesioni allo zigomo, alla palpebra e
all'occhio. Il tutto per difendere il fidanzato che era stato aggredito.
Prima del processo, la venticinquenne, difesa dall'avvocatessa Camilla
Bonato, ha provveduto a risarcire la vittima dell'aggressione,
costituitasi parte civile contro di lei con l'avvocatessa Nadia Zanchin,
versandogli 10mila euro, oltre a duemila euro di spese legali.
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