PADOVA - Esiste un antifurto che blocca i ladri in casa e li consegna ai carabinieri? Un tecnico elencherebbe una serie di sistemi con telecamere, porte che si chiudono alle spalle e raggi infrarossi. No, ce n’è uno più pratico e economico. Bastano la freddezza e la disinvoltura di un sedicenne, che scopre in casa di notte i ladri. Li invita a cena e poi li consegna ai carabinieri. E fa recuperare anche il bottino del furto.
I tre marocchini si erano accontentati di poca roba, ma hanno perso anche quella e sono finiti in galera. Sono stati traditi dall’euforia alcolica del fine Ramadan? Può essere. Ma la disinvoltura del sedicenne, che non si è lasciato prendere dal panico, li ha messi in trappola. In via Castelvetri 12 ad Este c’è un condominio popolare, dove abitano operai e gente semplice. Insomma, non è la villa di un ricco imprenditore. Ma i tre marocchini hanno scelto proprio il caseggiato popolare per festeggiare con un furto la fine del mese di preghiera.
È l’una di ieri notte quando i tre stranieri entrano in azione. L’unico del luogo è Tarquinia Zitouni, ventottenne operaio regolare, che vive a Este. Suoi complici sono Hajib Belkahba, quarantasei anni, e Lahbib Ferhane, quarantun anni, entrambi pregiudicati e clandestini. I tre entrano in un appartamento deserto, perché i proprietari sono ancora fuori. I ladri guardano dappertutto ma non ci sono grandi cose. Nella camera da letto matrimoniale trovano solo un orologio da uomo. Ma rubano anche i graziosi indumenti intimi della padrona di casa e i suoi cosmetici.
È l’una e mezza quando rincasa il sedicenne. Mentre i tre stanno frugando dappertutto. Si imbatte in uno di loro che ha aperto il frigo e sta mangiando e bevendo. «Va bene, mangiate quello che volete, bevete e poi andatevene», dice il ragazzo. E li convince. I tre si siedono in cucina, mangiano e bevono. Il sedicenne si rende conto di averli fregati. Va in camera e chiama col cellulare la madre, che è ancora fuori. «Abbiamo i ladri in casa», le dice. Poi telefona ai carabinieri. In via Castelvetri 12 arriva subito una pattuglia della Radiomobile. Quando i militari arrivano, i tre marocchini sono ancora seduti a tavola: per loro scattano le manette.