26 agosto 2013

LETTERA DI DIO ALLO SPOSO...

LETTERA DI DIO ALLO SPOSO...

La donna che hai al fianco, emozionata, con abito da sposa, è mia.
Io l'ho creata. Io le ho voluto bene da sempre; ancor prima di te e
ancor più di te. Per lei non ho esitato a dare la mia vita. Te l'affido.
La prenderai dalle mie mani e ne diventerai responsabile.

Quando l'hai incontrata l'hai trovata bella e te ne sei innamorato. Sono
le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza, è il mio cuore che ha
messo dentro di lei la tenerezza e l'amore, è la mia sapienza che ha
formato la sua sensibilità, la sua intelligenza e tutte le belle qualità
che hai trovato in lei. Però non potrai limitarti a godere del suo
fascino. Dovrai impegnarti a rispondere ai suoi bisogni e ai suoi desideri.

Ha bisogno di tante cose: di casa, di vestito, di serenità, di gioia, di
rapporti umani, d'affetto e tenerezza, di piacere e di divertimento, di
presenza umana e di dialogo, di relazioni sociali e familiari, di
soddisfazioni nel lavoro e di tante altre cose...

Ma dovrai renderti conto che avrà bisogno soprattutto di Me, e di tutto
quello che aiuta e favorisce quest'incontro con Me; la pace del cuore,
la purezza di spirito, la preghiera, la parola, il perdono, la speranza
e la fiducia in Me, la Mia vita.

La ameremo insieme. Io la amo da sempre. Tu hai cominciato ad amarla da
qualche anno, da quando l'hai incontrata. Sono io che ho messo nel tuo
cuore l'amore per lei.

Era il modo più bello per dirti: "Ecco te l'affido", perchè tu potessi
godere della sua bellezza e delle sue qualità. Quando le hai detto:
"Prometto di esserti fedele, di amarti e rispettarti per tutta la vita",
è come se mi avessi risposto che sei lieto di accoglierla nella tua vita
e di prenderti cura di lei.
Da quel momento siamo in due ad amarla. Anzi, ti renderò capace di
amarla come Dio, regalandoti un supplemento d'amore, che trasforma il
tuo amore di creatura e lo rende capace di produrre le opere di Dio
nella donna che ami. E' il mio dono di nozze: quello che si chiama la...

18 agosto 2013

socrate

" Nell'antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza.
Un giorno venne qualcuno a trovare il grande filosofo, e gli disse:

- Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?

- Un momento - rispose Socrate. - Prima che me lo racconti, vorrei farti
un test, quello dei tre setacci.

- I tre setacci?

- Ma sì, - continuò Socrate. - Prima di raccontare ogni cosa sugli
altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo
chiamo il test dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai
verificato se quello che mi dirai è vero?

- No... ne ho solo sentito parlare...

- Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo
setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è
qualcosa di buono?

- Ah no! Al contrario

- Dunque, - continuò Socrate, - vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e
non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test,
rimane il terzo setaccio, quello dell'utilità. E' utile che io sappia
cosa mi avrebbe fatto questo amico?

- No, davvero.

- Allora, - concluse Socrate, - quello che volevi raccontarmi non è né
vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?"

9 giugno 2013

Osservanze

Decalogo dell'Azione Cattolica per le mogli, pubblicato nel 1960

Vi siete sposata davanti a Dio e agli uomini.
Dovete essere all'altezza della vostra missione.

LA SERA QUANDO RIENTRA
Preparate le cose in anticipo, in modo che lo attenda un pasto delizioso.
E' un modo per fargli sapere che avete pensato a lui e che vi prendete a cuore i suoi bisogni.

SIATE PRONTA
Prendete quindici minuti per riposare al fine di essere distesa.
Ritoccate il trucco, mettete una fascia tra i capelli e siate radiosa e Avvenente.
Ha passato la giornata in compagnia di gente oberata di fastidi e di lavoro.
Occorre rallegrare la sua dura giornata, ed è uno dei vostri doveri fare in modo che ciò avvenga.
Vostro marito avrà la sensazione di essere approdato a un porto quieto, e questo renderà parimenti felice anche voi.
In definitiva, vegliare sul suo benessere vi procurerà soddisfazione una personale.

RIDUCETE AL MINIMO OGNI RUMORE
Al suo arrivo, eliminate tutti i rumori degli elettrodomestici: lavatrice, asciugabiancheria o aspirapolvere.
Incoraggiate i bambini a stare buoni.
Accoglietelo con un sorriso caloroso e mostrate sincerità nel vostro desiderio di piacergli.

ASCOLTATELO
E' possibile che abbiate una dozzina di cose importanti da dirgli, ma non è il momento opportuno quello in cui lui fa ritorno a casa. Lasciatelo parlare per primo, ricordate che i suoi argomenti di conversazione sono più importanti dei vostri.

NON VI LAMENTATE MAI SE RIENTRA TARDI
O se esce per cena o per andare in altri luoghi di divertimento senza di voi.

NON ACCOGLIETELO CON LAMENTELE E PROBLEMI
Ricevetelo con tutti i comfort. Proponetegli di rilassarsi su una sedia comoda, o di andare a stendersi in camera da letto. Parlate con voce dolce, tranquillizzante.
Non fategli domande e non mettete mai in discussione il suo giudizio o la sua integrità.
Ricordate che è il padrone di casa e che, in quanto tale, eserciterà sempre la sua volontà con giustizia e onestà.

QUANDO HA FINITO DI CENARE SPARECCHIATE LA TAVOLA E LAVATE RAPIDAMENTE I PIATTI
Se vostro marito si offre di aiutarvi, declinate la sua offerta, perché si sentirebbe obbligato a ripeterla in seguito, e dopo una giornata lunga e faticosa non ha affatto bisogno di lavoro Supplementare.
Incoraggiatelo a dedicarsi ai suoi passatempi preferiti e mostratevi interessata senza tuttavia dare l'impressione di sconfinare nel suo territorio.
Fate in modo di non infastidirlo parlandogli, perché gli interessi delle donne sono spesso piuttosto insignificanti in confronto a quelli degli uomini.
Una volta che vi siete ritirati in camera entrambi, preparatevi a mettervi a letto prontamente.

NELL'ANDARE A CORICARVI, ASSICURATEVI CHE IL VOSTRO ASPETTO SIA A SUO MEGLIO
Cercate di avere un aspetto avvenente, ma non conturbante. Se dovete mettervi della crema o dei bigodini, attendete che si sia addormentato, perché potrebbe essere uno shock per lui addormentarsi davanti a un tale spettacolo.

PER QUEL CHE CONCERNE LE RELAZIONI INTIME CON VOSTRO MARITO
E' importante ricordare le promesse di nozze, e in particolare l'obbligo di obbedirgli.
Se ritiene di avere bisogno di dormire immediatamente, che sia così.
Lasciatevi sempre guidare dai suoi desideri e non fate in alcun modo pressione su di lui per provocare o stimolare una relazione intima.

SE VOSTRO MARITO SUGGERISCE L'ACCOPPIAMENTO
Accettate allora con umiltà, tenendo a mente che il piacere dell'uomo è più importante di quello della donna.
Quando raggiunge l'orgasmo, un piccolo gemito da parte vostra lo incoraggerà, e sarà sufficiente per indicare ogni forma di piacere che possiate avere provato.

SE VOSTRO MARITO SUGGERISCE UNA QUALUNQUE TRA LE PRATICHE MENO CORRENTI
Mostratevi obbediente e rassegnata, ma indicate un'eventuale mancanza di entusiasmo osservando il silenzio. E' possibile che vostro marito si addormenti allora rapidamente: ricomponetevi, rinfrescatevi e mettete la crema da notte e i prodotti per i capelli.

POTETE QUINDI PUNTARE LA SVEGLIA
Al fine di essere in piedi un po' di tempo prima di lui, la mattina.
Questo gli consentirà di avere la tazza di tè del mattino a disposizione non appena si sveglierà.

25 maggio 2013

inutilizzato

Una donna rientra a casa e trova il marito a letto con una bella e
giovane ragazza.

"Porco schifoso!" gli grida la donna, "Come hai potuto farmi questo, una
moglie fedele, la madre dei tuoi figli! Ti lascio immediatamente,
chiederò il divorzio!"
E il marito: "Ehi un momento, lascia che almeno ti spieghi una cosa..."
"Va bene, - dice la moglie - tanto queste saranno le tue ultime parole
che ascolto..."
Lui comincia: "Stavo entrando in macchina per venire a casa quando si è
avvicinata questa ragazza e mi ha chiesto un passaggio. Sembrava
smarrita, impaurita e indifesa: mi ha fatto compassione, così l'ho fatta
salire in auto. Ho notato... che era molto magra, mal vestita e assai
sporca.
Mi ha detto che non mangiava da tre giorni! Così, preso dalla
compassione, l'ho portata a casa e le ho scaldato gli involtini di carne
che avevo preparato per te ieri sera, quelli che non hai mangiato per
timore di metter su peso. Beh, li ha divorati in un istante!
Visto che era sporca l'ho invitata a farsi una doccia e mentre era in
bagno ho visto che i suoi abiti erano lerci e pieni di buchi: li ho
buttati via. Dal momento che aveva bisogno di vestirsi, le ho dato i
tuoi jeans di Armani di qualche anno fa, che tu non metti più perché ti
sono diventati stretti. Le ho dato anche l'intimo che avevo comprato per
il tuo compleanno, ma che non indossi perché dici che ho cattivo gusto.
Le ho dato anche quella camicetta sexy che mia sorella ti ha regalato a
Natale ma che non metti per farle un dispetto, e anche quegli stivali
che avevi preso in quella costosa boutique ma che non portavi perché in
ufficio una ne aveva un paio uguali..."

A questo punto l'uomo tira un lungo respiro e continua: "Mi era così
grata per la mia comprensione e aiuto che mentre l'accompagnavo alla
porta, mi si è rivolta in lacrime e mi ha chiesto:
"Non c'è qualcos'altro che tua moglie non usa più?"

Tavolo e sedie

24 maggio 2013

La realtà dea vita

In principio el signor gà crea el mondo con tutte le bestie selvadeghe.
Par primo el crea el musso e el ghe dise:
"Te sarè musso.
Te lavorarè sensa mai lamentarte,dall'alba al tramonto portando pesi su
a groppa.
Te magnarè erba,non te gavarè inteigensa e te vivarè fin 50 ani."
El musso ghe risponde:
"Sarò musso però vivare fin 50 ani se massa, damene pena 20"
e el signore disse "va ben".

Alora el crea el can e el ghe dise:
"Te sarè can.
Te difendarè la casa de l'omo e te sarè el so miliore amico.
Te magnarè queo che te darà e te vivarè 25 ani".
El can ghe risponde:
"vivare 25 ani se massa par mi, dame 10 ani che me basta".
El signore lo incontenta.

Alora el crea la simia e el ghe dise:
"Te sarè simia.
Te saltare de rama in rama fasendo la paiassa.
Te divertirè tutti e te vivarè 20 ani".
"Signore vivare 20 ani la se dura, solo 10 ani".
"Concesso", dise el signore.

Finalmente el crea l'omo e el ghe dise:
"Te sarè omo.
L'unico essere rassionale su la faccia de a tera.
Te usare l'inteligensa par comandarghe a le bestie.
Te dominarè el mondo intiero e te vivarè 20 ani".
Risponde l'omo:
"Signore sarò omo, parò vivare 20 ani me par pocheto.
Dame i 30 che el muso ga rifiutà,
i 15 che el can no ga vossuo e i 10 che la simia no ga acetà".
Cusita el signore ga fato.

Da alora l'omo vive 20 ani da omo, se sposa,
el passa 30 ani da musso lavorando e portando tuto el peso dea fameia
sue spale.
Dopo, quando i fioi va par conto suo,vive 15 ani da can,
tendendo la casa e magnando quel che ghe vien dà, par dopo rivare a
esser vecio,
ndare in pension, e vivare 10 ani da simia, saltando de casa in casa, de
fiolo in fiolo, fasendo el paiasso par divertire i nevodi.

23 maggio 2013

lezioni

Lezione n° 1
Un uomo va sotto la doccia subito dopo la moglie e nello stesso istante
suonano al
campanello di casa. La donna avvolge un asciugamano attorno al corpo,
scende le
scale e correndo va ad aprire la porta: è Giovanni, il vicino. Prima che
lei possa dire
qualcosa lui le dice: "ti do 800 Euro subito in contanti...se fai cad
ere l'asciugamano!"
Riflette e in un attimo l'asciugamano cade per
terra... Lui la guarda a fondo e le da la somma pattuita. Lei, un po'
sconvolta, ma felice per la piccola fortuna guadagnata in un attimo
risale in bagno. Il marito, ancora sotto la doccia le chiede chi fosse
alla porta. Lei risponde: "era Giovanni". Il marito: "perfetto, ti ha
restituito gli 800 euro che gli avevo prestato?"
Morale n° 1:
Se lavorate in team, condividete sempre le informazioni!

Lezione n° 2
Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta
riaccompagnando una giovane monaca al convento.
Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate.
All'improvviso poggia la mano sulla coscia sinistra della monaca. Lei lo
guarda e gli
dice: "Padre, si ricorda il salmo 129?" Il prete ritira subito la mano e
si perde in
mille scuse. Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che
la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete:
"Padre, si ricorda il salmo 129?" Mortificato, ritira la mano,
balbettando una scusa. Arrivati al convento, la monaca scende senza dire
una parola. Il prete, preso dal rimorso dell'insano gesto si precipita
sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129.
"Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria..."
Morale n° 2:
Al lavoro, siate sempre ben informati!

Lezione n° 3
Un rappresentante, un impiegato e un direttore del personale escono
dall'ufficio a mezzogiorno e vanno verso un ristorantino quando sopra
una panca trovano una vecchia lampada ad olio. La strofinano e appare il
genio della lampada.
"Generalmente esaudisco tre desideri, ma poiché siete tre, ne avrete uno
ciascuno". L'impiegato spinge gli altri e grida: "tocca a me, a
me....Voglio stare su una spiaggia incontaminata delle Bahamas, sempre
in vacanza, senza nessun pensiero che potrebbe disturbare la mia
quiete". Detto questo svanisce. Il rappresentante grida: "a me, a me,
tocca a me!!!! Voglio gustarmi un cocktail su una spiaggia di Tahiti con
la donna dei miei sogni!" E svanisce. Tocca a te, dice il genio,
guardando il Direttore del personale.
"Voglio che dopo pranzo quei due tornino al lavoro!"
Morale n° 3:
Lasciate sempre che sia il capo a parlare per primo!

Lezione n° 4
In classe la maestra si rivolge a Gianni e gli chiede: 'Ci sono cinque
uccelli appollaiati su un ramo. Se spari a uno degli uccelli, quanti ne
rimangono?'
Gianni risponde: "Nessuno, perché con il rumore dello sparo voleranno
via tutti".
La maestra: "Beh, la risposta giusta era quattro, ma mi piace come ragioni".
Allora Gianni dice "Posso farle io una domanda adesso?"
La maestra: Va bene.
"Ci sono tre donne sedute su una panchina che mangiano il gelato. Una lo
lecca delicatamente ai lati, la seconda lo ingoia tutto fino al cono,
mentre la terza dà piccoli morsi in cima al gelato. Quale delle tre è
sposata?" L'insegnante arrossisce e risponde: "Suppongo la seconda...
quella che ingoia il gelato fino al cono".
Gianni: "Beh, la risposta corretta era quella che porta la fede, ma...
mi piace come ragiona"!!!
Morale n° 4: Lasciate che prevalga sempre la ragione.

Lezione n° 5
Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un
cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto: "Sono
cieco, aiutatemi per favore". Un pubblicitario che passava di lì si
fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e
versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il
cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase.
Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo
cappello era pieno di monete e di banconote.
Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato
lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi
avesse annotato.
Il pubblicitario rispose: "Nulla che non sia vero, ho solamente
riscritto la tua frase in un altro modo".
Sorrise e se ne andò.
Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:
"Oggi è primavera e io non posso vederla".
Morale n° 5: Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene
e vedrai che poi andrà meglio.

Se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto
con professionalità, rispondi che l'Arca di Noè è stata costruita da
dilettanti e il Titanic da professionisti....
Per scoprire il valore di un anno, chiedilo ad uno studente che è stato
bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedilo ad una madre che ha messo al
mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedilo all'editore di una
rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che stanno
aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena
perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è
sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che
alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.
Il tempo non aspetta nessuno. Raccogli ogni momento che ti rimane,
perché ha un
grande valore.

22 maggio 2013

Spia

Aggredito a colpi di tacchi a spillo a Jesolo: voleva difendere il fidanzato

Era finita sotto processo per aver colpito ripetutamente alla testa e al
volto un trentaseienne di Caorle (Venezia) con il tacco a spillo della
scarpa, provocandogli gravi lesioni per ridurre le quali fu sottoposto
ad un intervento chirurgico. A distanza di poco più di quattro anni
dalla singolare aggressione, una venticinquenne residente a Jesolo,
Helina Talson, è stata chiamata a comparire davanti al Tribunale di
Venezia e, ieri mattina, ha patteggiato la pena di due anni di
reclusione con la sospensione condizionale per l'accusa di lesioni gravi.

L'episodio si verificò nel febbraio del 2009, intorno alle 2,30 del
mattino, all'esterno di un locale pubblico vicino allo stabilimento
balneare "Sabbia d'oro" di Jesolo. Il trentaseienne di Caorle, R.G.,
stava chiacchierando assieme ad alcuni amici quando si accorse che, a
pochi metri di distanza, si stava svolgendo una rissa e si lanciò per
cercare di dividere i contendenti. Fu a questo punto che l'imputata,
secondo l'accusa formulata dal pm Angela Masiello, si sfilò una scarpa
iniziando a colpire il giovane con il tacco a spillo sulla testa e sulla
guancia sinistra, provocandogli lesioni allo zigomo, alla palpebra e
all'occhio. Il tutto per difendere il fidanzato che era stato aggredito.

Prima del processo, la venticinquenne, difesa dall'avvocatessa Camilla
Bonato, ha provveduto a risarcire la vittima dell'aggressione,
costituitasi parte civile contro di lei con l'avvocatessa Nadia Zanchin,
versandogli 10mila euro, oltre a duemila euro di spese legali.

5 maggio 2013

Paga con una banconota da 30 euro,E gli danno pure il resto

Da pochi giorni è arrivata la nuova banconota da 5 euro: definita super
sicura, praticamente impossibile da contraffare. Nel frattempo, però, in
Germania è spuntata anche la prima banconota da 30 euro. La "nuova"
serie riportava gli stessi disegni del pezzo da 20, solo che il 2 sul
biglietto si era trasformato in un 3. Con questo trucchetto un uomo è
riuscito a pagare alla cassa di un supermercato nella cittadina di
Dülmen (Westfalia), facendosi persino dare il resto (GUARDA LA BANCONOTA).
DA DUE A TRE - In un primo momento, ha spiegato la polizia del distretto
di Coesfeld, la cassiera non si sarebbe accorta della banconota falsa.
Infatti, a una prima occhiata può risultare difficile notare una
sostanziale differenza con l'originale. Forse per la fretta o in un
momento di distrazione, la donna ha preso la banconota da 30 euro, l'ha
messa nel registratore di cassa e ha dato il resto allo sconosciuto, un
uomo di 41 anni che aveva appena acquistato delle sigarette. Ma poi
l'insolito comportamento del cliente le ha fatto sorgere dei dubbi e ha
esaminato con più attenzione quella banconota con un grosso 30 stampato
in cima a destra. Troppo tardi, l'uomo si era già allontanato in bici.

RICOSTRUZIONE - Qualche ora più tardi, il 41enne responsabile della
presunta truffa ha telefonato alla stazione locale di polizia, dopo che
la notizia era uscita sui media. Ha dichiarato di aver trovato il
curioso biglietto da 30 in strada, credendolo una banconota finta lo
avrebbe mostrato alla moglie e poi messo nel portafogli. Insomma,
avrebbe speso il biglietto «inavvertitamente», scambiandolo per una
banconota da 20. Una tesi che al momento trova riscontro anche tra gli
inquirenti; la polizia, infatti, non crede che l'uomo abbia voluto
spendere intenzionalmente il biglietto falso. «Forse si tratta di uno
scherzo di un falsario, magari annoiato dal lavoro sempre uguale»,
spiegano. I 30 euro falsi sono stati sequestrati.

Lite per il programma tivù Pesta moglie e suocera

La lite è scoppiata per un programma in tivù: lui non voleva vedere
quello su cui la famiglia era sintonizzata. Il risultato? Se l'è presa
con la moglie e con la suocera e le ha malmenate entrambe facendole
finire in ospedale. L'uomo, subito denunciato, è stato allontanato dalla
sua casa: dovrà tornare a vivere con la madre. Ieri mattina il gip Elena
Rossi ha convalidato il provvedimento nei confronti di Michael
Mattarollo, 43 anni, residente a Paese. Un nome noto alle cronache
giudiziarie: l'uomo era infatti diventato il terrore delle bariste di
Istrana (località dove precedentemente viveva) perché, in preda ai fumi
dell'alcol, pretendeva gli venisse servito ancora da bere e dava in
escandescenze in caso di rifiuto.
A fare le spese delle sue esplosioni, l'altra sera, sono tati i
familiari. Tutto è iniziato con una banale discussione per un programma
televisivo: il canale musicale sul quale era sintonizzato l'apparecchio
non garbava all'uomo. Un normalissimo contrasto, di quelli che accadono
in ogni famiglia. Stavolta però il clima si è infuocato e il livello
della discussione è via via salito. Da un lato, dunque, Mattarollo,
dall'altro la moglie e la di lei madre che vive insieme alla coppia.
Dalla violenza verbale l'uomo, stando alla denuncia presentata, è
passato a quella fisica: avrebbe colpito non solo la consorte, ma anche
la suocera prendendola per i capelli e tirandoglieli forte. E, per
concludere, avrebbe lanciato loro contro la piastra del gas ferendole
seriamente. Tanto che entrambe le donne sono finite al pronto soccorso
dove sono state medicate.
Mattarollo è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia
(l'esplosione dell'altra sera non sarebbe un fatto estemporaneo, ma
l'ultimo episodio di una serie di aggressioni) e contro di lui è
scattato il provvedimento di allontanamento dalla famiglia. L'uomo è
tornato pertanto a vivere con la mamma. Ma non basta: non potrà
avvicinare né la madre né la suocera. Ieri mattina in tribunale a
Treviso si è tenuta la convalida del provvedimento. L'uomo, assistito
dall'avvocato Stefania Bertoldi, non ha tentato giustificazioni. Al
momento della denuncia, però, si era difeso dando tutta la colpa alla
suocera: «Da quando si è trasferita a vivere da noi, la scorsa estate,
la situazione è precipitata», ha sostenuto. Lo scorso anno Mattarollo
era stato condannato a 5 mesi per le ripetute molestie alle bariste di
due locali di Istrana.

Sesso in auto, salvato dalla nebbia: non è atto osceno in luogo pubblico

Salvato dalla nebbia: la mano inflessibile delle legge stavolta, a differenza del diretto interessato, pare proprio aver fatto cilecca. Dopo essere stato sbattuto in prima pagina, ora un infermiere 38enne trevigiano può mettere una pietra sopra a quella denuncia per atti osceni in luogo pubblico rimediata in seguito a una notte di sesso con una lucciola romena la sera di Natale.

Il suo nome, finito nel registro degli indagati assieme alla giovane prostituta, ora non c'è più: la Procura di Treviso ha infatti archiviato il fascicolo aperto sul caso grazie alla memoria difensiva presentata dal legale dell'uomo, che ha convinto e spinto il pm a non ravvisare gli estremi per formulare un'accusa nei confronti dell'ormai ex indagato. Stando alle conclusioni a cui è giunta la magistratura trevigiana non solo non ci sarebbe stata nessuna offesa al decoro in quell'incontro a luci rosse in auto (in quanto i finestrini della vettura erano completamente appannati e risultava impossibile vedere cosa stesse accadendo all'interno), ma la zona in cui i due si erano appartati, in via Colelli a Mogliano Veneto, era talmente isolata da risultare fin troppo lontana da occhi indiscreti. Ma l'elemento più curioso riguarda il tempo: è stato infatti acquisito in sede di indagine il bollettino meteo secondo cui, alle 22.40 del 25 dicembre scorso (ora e giorno in cui è avvenuto il controllo delle forze dell'ordine scaturito poi in una duplice denuncia), quel luogo era reso ancor più privato a causa di una nebbia «fitta e persistente».

Ad allertare i carabinieri era stato un residente che tornando a casa aveva notato quell'auto sospetta. Come da prassi la segnalazione andava verificata e così i militari si recarono in pochi minuti sul luogo indicato scoprendo infermiere e lucciola nel bel mezzo dell'amplesso. Il 38enne si era giustificato dicendo di aver ceduto a una tentazione concedendosi un regalo di Natale. Tentazione che alla fine non avrà alcuna conseguenza sulla sua fedina penale, anche se per il portafoglio l'ha già avuta visti i 500 euro di multa che gli era stata elevata.

22 aprile 2013

L'uccelletto in chiesa

Era d'agosto e un povero uccelletto
ferito dai pallini di un moschetto
andò a posarsi con un'ala offesa
sulla finestra aperta di una chiesa.

Dalle tendine del confessionale
il parroco intravide l'animale,
ma, pressato da molti peccatori
che volevan pentirsi degli errori,
richiuse le tendine immantinente
e si rimise a confessar la gente.

Mentre in ginocchio oppur stando a sedere
ogni fedele diceva le preghiere
una donna, notato l'uccelletto,
lo pose al caldo mettendolo nel petto.

A un tratto un improvviso cinguettìo
ruppe il silenzio nel tempio di Dio.
Rise qualcuno e il prete, a quel rumore,
il ruolo abbandonò di confessore,
s'arrampicò sul pulpito veloce
e di lassù gridò ad altra voce:
"Fratelli, chi ha l'uccello, per favore,
esca fuori dal tempio del Signore".

I maschi, un po' stupiti a tal parole,
lesti si accinsero ad alzar le suole,
ma il prete a quell'errore madornale
"Fermi!" – gridò – "mi sono espresso male,
rientrate tutti e statemi a sentire:
solo chi ha preso l'uccello deve uscire".

A testa bassa e la corona in mano
cento donne s'alzarono pian piano,
ma mentre s'affrettavan di buon ora
il prete le gridò "Ho sbagliato ancora,
rientrate tutte quante figlie amate,
ch'io non volevo dire quel che pensate".

E riprese: "Già dissi e torno a dire,
solo chi ha preso l'uccello deve uscire,
ma mi rivolgo a voce chiara e estesa
solo a chi ha preso l'uccello in chiesa".

A tal parole, nello stesso istante,
le monache si alzaron tutte quante,
quindi, col viso pieno di rossore,
lasciarono la casa del Signore.

"Santa Vergine!" – esclamò il buon prete –
"Sorelle, su rientrate, state quiete,
perché voglio concluder, sissignori,
la serie degli equivoci e di errori,
perciò, senza rumore, piano piano,
esca soltanto chi ha l'uccello in mano".

Una fanciulla che col fidanzato
era nascosta in un angolo appartato
dentro una cappella laterale,
poco mancò che si sentisse male,
quindi gli sussurrò col viso smorto:
"Te lo dicevo, hai visto, se n'è accorto!".