29 aprile 2012

LUI LA RIMPROVERA PER IL PARCHEGGIO,LEI GLI STRIZZA I TESTICOLI E LO UCCIDE

CINA- Morire per una "strizzata" ai testicoli? Incredibile ma vero. É
accaduto ad Haikou City, una città cinese dove un uomo di 42 anni è
stato aggredito da una donna. La donna stava cercando con il suo scooter
un parcheggio di fronte ad un negozio quando l'uomo ha iniziato a dirle
che non era possibile parcheggiare il motorino in quel punto. Ne è nato
un litigio nel quale la donna ha coinvolto il fratello e il marito. Come
testimonia un passante, dopo qualche minuto la donna ha «preso i
testicoli dell'uomo e li ha strizzati così forte e a lungo che l'uomo se
n'è andato. É collassato sul terreno per il dolore, ed è morto».
Nonostante la storia possa sembrare paradossale un urologo ha confermato
che, quanto avvenuto, è una conseguenza rara ma possibile, perchè «Il
dolore ai testicoli arriva all'addome basso e provoca un'interruzione
immediata di qualsiasi cosa si stia facendo, stramazzamento al suolo,
chiusura degli occhi e ritrazione delle ginocchia. In casi estremi,anche
l'infarto».

27 aprile 2012

Egitto: si potrà fare sesso con il cadavere della propria moglie

Una nuova norma in discussione introduce la possibilità di avere rapporti con il corpo della consorte morta da meno di sei ore

Fare sesso con la propria moglie morta. In tutto il mondo è necrofilia. In Egitto, presto, potrebbe diventare legale. Secondo quando riporta il Daily Mail, è stata inserita una nuova norma in un pacchetto di provvedimenti che il parlamento, a maggioranza islamica, voterà a giorni. L'unico limite è quello temporale: si potranno avere rapporti sessuali col cadavere della consorte solo entro le prime sei ore dopo il decesso. Alla legge è stato dato il grottesco nome di "Rapporto d'addio". Tra le altre norme in discussione, l'abbassamento dell'età matrimoniale a 14 anni e l'eliminazione del diritto per le donne di avere istruzione e impiego.
Polemiche furibonde - Subito si è scatenato un dibattito, con reazioni molto accese. Il consiglio nazionale egiziano per le donne ha afferma: "Queste leggi emarginano e indeboliscono la condizione delle donne incidendo negativamente sullo sviluppo del paese". Anche i media egiziani si sono schierati apertamente contro la legge. Il conduttore televisivo Jaber al-Qarmouty ha affermato il suo sdegno nei confronti del rapporto d’addio: "La questione è davvero seria. Sarebbe una catastrofe dare ai mariti un tale diritto sulle proprie mogli. Davvero la tendenza islamica si è spinta a tal punto? Ci sono davvero persone che la pensano in questo modo?". La notizia è in prima pagina su tutti i media egiziani, anche se c’è chi sostiene che la legge non esista e si tratti di un depistaggio operato da giornalisti leali all’ex presidente Mubarak.

20 aprile 2012

SCOPERTO CON LA MOGLIE DELL’AMICO SCAPPA SUL TETTO

ZERO BRANCO – La tipica scena da film: il marito che torna a casa mentre
la moglie è a letto con l'amico, che quindi scappa sul tetto seminudo
per non farsi trovare. In questo caso, però, il marito tradito l'ha
scoperto e da lì si sono definitivamente incrinati i rapporti.

La storia vede contrapposti due imprenditori edili di 45 anni, ora
entrambi denunciati per ricettazione, in quanto nel capannone che
condividevano per le loro attività è stata ritrovata una smerigliatrice
rubata. La levigatrice era stata rubata ad un negoziante di Scorzè.

Negoziante cui era arrivata a casa una lettera in cui gli si diceva che
la levigatrice era proprio in quel capannone. A recapitarla sarebbe
stato lo stesso "amico traditore", senza rendersi conto, però, che in
questo modo avrebbe inguaiato pure se stesso.

Il commerciante di Scorzè ha avvertito i carabinieri, che arrivati nel
capannone, appunto utilizzato da entrambi, e trovata la levigatrice
hanno formalizzato la denuncia per ricettazione nei confronti di tutti e
due.

Licenziato dall'azienda: vende casa, apre una ditta tutta sua e assume gli ex colleghi

PADOVA - Non si è arresto davanti al licenziamento ma si è rimboccato le
maniche e ha ricominciato da capo: prima la vendita della sua casa, poi
l'avvio di una nuova attività, la Omp Fili, con tanto di assunzione di
alcuni ex colleghi che, come lui, erano stati lasciati a casa. È una
storia di riscatto quella di Cristian Stangalini, ex direttore dello
stabilimento della Metal Welding Wire di Corezzola (Padova),
specializzata nella lavorazione del ferro.

Due anni fa Cristian, insieme a 42 fra operai e impiegati, è stato
lasciato a casa. Stangalini non si è dato per vinto: ha messo in vendita
la casa e con il ricavato ha affittato un capannone ad Arzegrande e i
macchinari per avviare una nuova attività, la Omp Fili. Con le commesse
sono arrivate anche le assunzioni per alcuni ex dipendenti. «Lavoriamo
sette giorni su sette, a ciclo continuo - racconta - . A gennaio abbiamo
fatturato 190mila euro, a marzo siamo arrivati a oltre 400mila».

Unico neo di questa favola a lieto fine il rapporto con il sistema del
credito. «Pensavo che di fronte al mio progetto, che prevedeva di
tornare a dare lavoro - accusa - ci fosse il favore delle banche del
territorio. Invece appena sentivano parlare di azienda "start up"
saltava tutto».

Furto hard: centinaia di reggiseni, slip e guêpière rubati da un negozio di intimo

VICENZA - Centinaia di reggiseni, assieme a slip e guêpière, per un
valore di oltre 30mila euro, sono stati rubati la notte scorsa da un
negozio di abbigliamento intimo di Thiene (Vicenza). I ladri, usando un
suv come un ariete, hanno sfondato una delle vetrine della boutique e
poi hanno fatto man bassa della merce immagazzinata.

Si tratta quasi sicuramente di un colpo su commissione, messo a segno da
malviventi organizzati per questo tipo di furti: durante il raid i ladri
hanno infatti bloccato con sbarre di ferro le porte d'ingresso di due
condomini a fianco dell'entrata principale del negozio, che si trova
all'interno di una galleria, per impedire che qualcuno potesse scendere
e dare l'allarme. Le indagini sul fatto sono svolte dai carabinieri di
Thiene.

16 aprile 2012

ROMA, RISSA FRA DONNE PER LE "CORNA":,MOGLIE, AMANTE E FIGLIA IN OSPEDALE

ROMA - Rissa in rosa a Roma, per una «questioni di corna». La lite è scoppiata in strada dopo che una donna ha sorpreso suo marito con l'amante e sua figlia nell'auto dell'uomo. Ad affrontarsi inizialmente sono state le due donne, sui 40 anni. Poi sono intervenute per i rinforzi le tre figlie 20/enni delle due 'contendentì. L'episodio è accaduto in via della Muratella. Ad attirare l'attenzione di una pattuglia della polizia municipale sono state le urla. Amante, moglie e rispettivefiglie sono rimaste lievemente ferite. Le due mamme, denunciate per rissa, sono state trasportate in due diverse ambulanze e in due ospedali diversi, una al Forlanini, l'altra al San Camillo, per medicare le ferite. Lo scopo era evitare che riscoppiasse la lite tra le barelle.

15 aprile 2012

Anziana prodigiosa: a 97 anni le rispuntano i denti

È proprio vero che da vecchi si torna bambini. Alla veneranda età di 97 anni, che compie giusto oggi, a Elena Novello sono spuntati i denti. Inizialmente uno, poi il secondo, quindi un terzo e un quarto, tutti sulla parte inferiore. Infine è nato anche il quinto, in alto. In un primo momento la nipote Elda Bruseghin stentava a crederci. Anche perché zia Elena aveva perso l’intera dentatura molti anni fa.

Elda si è pure rivolta a dei medici che, nel corso di questi ultimi mesi, hanno seguito la zia sia a casa che in ospedale, ma nessuno ha saputo darle una spiegazione scientifica.

Elena Novello vive nel Padovano, a San Giorgio delle Pertiche. L’anomala nascita dei denti, che sembrano proprio quelli da latte, è iniziata alcuni mesi fa. «L’anno scorso, in primavera, zia Elena si è ammalata seriamente», racconta la nipote Elda, «ed è stata ricoverata parecchio tempo. Quando è tornata a casa, non mangiava più. Così abbiamo cominciato a nutrirla con degli omogeneizzati. Sai mai se quei barattolini contengono troppe vitamine per la sua età?» si domanda la donna. «Ci è venuto questo sospetto».

Elena Novello, che non è in buonissime condizioni di salute, ha reagito con un po’ di fastidio alla novità. Ma certo non è il caso di ricorrere al dentista per l’estrazione. Incredulo anche un noto dentista padovano, Gianfranco Bruni, interpellato per un commento sulla vicenda. «Sono sorpreso» ammette Bruni esaminando le immagini di Elena Novello. «Non ho mai letto ne ho conoscenza di un fenomeno del genere. Basandomi sulla foto, dubito che possa trattarsi di estrazioni non corrette. Secondo me si tratta di denti veri, non di radici. Lo si evince già dal colore».

Quelli che sono spuntati alla novantasettenne sarebbero denticoli, dei germi soprannumerari. Potrebbero essere rimasti latenti per molto tempo e solo ora avrebbero trovato le condizioni per uscire.

«Evidentemente erano presenti nella mandibola, non possono essere spuntati dal nulla», conclude Bruni. «Lo smalto è bello bianco e se c’è lo smalto vuol dire che c’è una corona, quindi una radice. Il trofismo osseo sembra buono, da quel che si vede, bisognerebbe indagare meglio su questa stranezza per capirne di più. Ma gli omogeneizzati non c’entrano, sarebbero usciti lo stesso». Se qualche specialista volesse approfondire studiando il caso, la famiglia è disponibile.

14 aprile 2012

Sbatte contro la porta a vetri Scappa per la vergogna rapinatore maldestro

MILANO - Sarà diventato rosso dalla vergogna. Ma il volto era coperto
dal passamontagna. Venerdì pomeriggio un rapinatore (maldestro) ha
tentato una rapina in un farmacia di Milano, in via Civitali (zona sud
della città). Il bandito, con il volto coperto e in testa un cappellino
con la visiera, ha tentato di mettere a segno il colpo con convinzione:
ha mirato alla porta in vetro della farmacia, ha preso una lunga
rincorsa ma ha sbattuto contro la porta automatica trasparente che non
si è aperta. Oltre al dolore, avrà provato un grande vergogna. Tanta da
farlo scappare. Il farmacista, ha avvertito la polizia. Ha spiegato agli
agenti che per entrare è necessario citofonare, semplice. Evidentemente
il ladro maldestro non lo sapeva.

Sorpassa una Lamborghini e si ritrova a processo per violenza

Supera in autostrada, in A27, una Lamborghini costringendola a frenare e
a sterzare. Un sorpasso un po' azzardato, probabilmente. Certo è che la
conducente della Peugeot, una giovane donna di 35 anni, mai avrebbe
pensato di finire addirittura a processo per quella manovra. L'accusa?
Violenza privata: il reato previsto a carico di chi costringe qualcun
altro a fare qualcosa. In questo caso la giovane conducente, secondo
l'accusa, aveva costretto la Lamborghini nientemeno che a frenare. Lesa
maestà nei confronti della «regina» delle auto? Questo deve aver pensato
il proprietario del bolide, un medico di 59 anni in pensione originario
di Mestre e attualmente residente a Cortina, C.V. le sue iniziali. Che
dopo aver intercettato la conducente al casello di Treviso nord, le ha
contestato la manovra. Una contestazione tutt'altro che pacifica, visiti
i risultati: l'uomo ha infatti denunciato la trentacinquenne trevigiana,
C.M., alla magistratura, accusandola appunto di violenza privata.
L'altra mattina in tribunale a Treviso, davanti al giudice Angelo
Mascolo, si è tenuto il processo. La donna si è seduta sul banco degli
imputati e tutto è sembrata tranne che una «violenta» al volante. La
signora, come ha spiegato il suo legale, l'avvocato Stefano Pietrobon,
ha chiuso forse un po' troppo al momento di sorpassare e probabilmente è
rientrata troppo presto in corsia tagliando la strada alla Lamborghini.
Ma, manovre di questo tipo, ha precisato ancora il legale, sono frutto
di una sola cosa: l'imbranataggine. Altro che violenza privata. Insomma
non c'è stata volontà da parte della consulente della Peugeot di
costringere la Lamborghini a frenare, men che meno a sterzare. Una tesi
che ha convinto il giudice Mascolo il quale ha assolto la signora perché
«il fatto non costituisce reato». Costringere una Lamborgini a
rallentare, grazieadio, non è ancora questione penale.

13 aprile 2012

Sesso appartati in auto Maxi multa da 11.250 euro

Li hanno sorpresi proprio sul più bello: entrambi nudi, lui e lei, sul
sedile del passeggero della Golf trasformata in alcova. Prima
l'imbarazzo, poi le imprecazione, infine documenti, identificazione,
denuncia. Ora arriva anche il conto salatissimo della giustizia: lui,
trevigiano, 42 anni, pur di non macchiarsi la fedina penale con una
condanna a un mese e 15 giorni per atti osceni in luogo pubblico, ha
deciso di convertire la pena in pecuniaria. Ed è stata una mazzata:
11.250 euro. Alla faccia del sesso a pagamento.

La coppia è stata sorpresa da una pattuglia in via Marocchesa, a Mogliano.

6 aprile 2012

PERDONO I SOLDI PER STRADA DOPO LA RAPINA: PASSANTI SCATENATI

RAVENNA - Una rapina con parte del bottino che durante la fuga si è smarrito per le strade del centro e i passanti che si sono lanciati per recuperare le banconote svolazzanti. È quanto, secondo diversi testimoni, è accaduto a Ravenna dove alla filiale della banca dei Monte dei Paschi di Siena - che si trova nella centralissima via Gardini - verso le 11.30 due malviventi con il volto parzialmente coperto si sono fatti consegnare un bottino non ancora quantificato (ammonterebbe a poco meno di 10.000 euro) e poi sono fuggiti in a bordo di uno scooter risultato rubato a Bologna. Non è chiaro se i due fossero armati. In ogni modo nella vicina via Guidone parte della refurtiva è caduta per strada. I due sono allora tornati indietro, ma solo per recuperare un cappellino che era caduto con il bottino. E poi hanno continuato la fuga. Intanto alcuni passanti hanno recuperato le banconote, tutte di piccolo taglio. Non si sa quante di queste siano state restituite alla banca: in tarda mattinata lo aveva fatto solo una signora che aveva recuperato una ventina di euro. Sul fronte delle indagini, i filmati del circuito di videosorveglianza della banca sono già stati acquisiti dall' apposita sezione della squadra Mobile di Polizia.
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5 aprile 2012

Finge un sequestro per poter organizzare un orgia con la moglie


Secondo la versione del trentaduenne Geries Fakhoury di Orland Park, Illinois, un uomo ed una donna (identificati poi come Thomas Chatham e Shina Tousant,) avrebbero fatto irruzione in casa sua, minacciandolo con un cacciavite , costringendolo poi a prelevare 800 dollari da uno sportello bancomat, poi l’avrebbero riportato a casa, gli avrebbero fatto fumare del crack e poi costretto a svegliare la moglie, con l’intenzione di fare sesso con lei.
La donna però, si è allarmata (comprensibilmente, ci sembra…) quando si è svegliata ed ha visto, oltre al marito, uno sconosciuto in mutande nella camera da letto. Ha minacciato di chiamare la polizia, ma il marito glie lo ha impedito, sostenendo di essere minacciato. La donna però ha finto un malore e ha mandato in bianco i due uomini.
Solo dopo che Chatham e la Tousant se ne sono andati, la donna ha chiamato la polizia. Sulle prime, Fakhoury ha confermato nuovamente la sua versione del sequestro e della rapina ma, sotto la pressione degli agenti (che non erano convinti della storia), ha poi ammesso che era lui l’organizzatore di tutto, e lo scopo era organizzare una sessione di sesso a quattro con la partecipazione anche della sua ignara moglie: gli 800 dollari, inoltre, non erano stati rapinati, ma erano il compenso che aveva offerto a Chatham e la Tousant per l’orgia.
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