14 novembre 2011

Torna a casa e trova i ladri: imprenditore li affronta e mette in fuga a suon di pugni

,Attimi di paura, poi la reazione del titolare di un'impresa di onoranza
funebri: «Ho agito d'istinto e ne ho picchiato uno»

PADOVA - Ha messo in fuga i ladri che gli stavano svaligiando la casa a
suon di pugni. Protagonista della vicenda Alessandro Rosina, titolare
dell'omonima impresa di onoranze funebri con sede a Salboro che, sabato
sera rientrando nella sua abitazione a Casalserugo si è trovato faccia a
faccia con i malviventi che avevano appena ripulito l'abitazione
attigua. La coppia di topi d'appartamento aveva preso di mira una
trifamiliare in via San Giacomo, una zona nuova del paese circondata
dalla campagna.

I malviventi, rompendo una finestra si sono introdotti al civico 15,
dove risiede la sorella di Rosina. Dopo aver messo a soqquadro
l'appartamento hanno arraffato una videocamera ed altri oggetti per un
valore di circa 3 mila euro. Un bottino che evidentemente non li ha
soddisfatti, hanno così forzato anche la finestra del numero 17 e sono
penetrati nell'abitazione. «Sono rientrato in casa passando dalla porta
principale invece che da quella posteriore - racconta Alessandro Rosina
- ho acceso la luce e mi sono tolto la giacca. In quel momento al piano
superiore ho sentito dei rumori e ho visto uno sconosciuto con un
passamontagna scendere di corsa le scale. Ho reagito d'istinto sono
partito con i pugni e l'ho picchiato, mi fanno ancora male le mani,
mettendolo a terra. Nella colluttazione sono anche riuscito a
strappargli il passamontagna, a quel punto però ho sentito un forte
colpo alle spalle. Era il complice che dall'esterno era entrato in casa
in difesa dell'altro ladro. Mi ha colpito alle spalle. Mi ha assalito la
paura e mi sono fermato perché non potevo sapere quante persone c'erano.
Il ladro ha approfittato per darsi alla fuga e i due sono scomparsi
verso i campi».

«Da me - termina Rosina - non ha fatto in tempo a rubare nulla, erano
entrati solo in camera e avevano disfatto solo il letto, forse cercavano
qualcosa sotto il materasso. Li ho sentiti parlare erano romeni o
moldavi, sicuramente una lingua dell'est». Nell'abitazione al numero 19
vive il fratello Simone. «Io sono arrivato che la colluttazione era
appena accaduta - spiega - non ho visto i ladri ma abbiamo recuperato la
refurtiva, era sparsa sul campo dietro la casa. Sono scappati in fretta
tenendo in mano quello che avevano rubato ma, dopo quello che era
successo, molto probabilmente hanno preferito abbandonarla». Sul posto è
arrivata una pattuglia dei carabinieri per i rilievi di rito.

Nessun commento: