31 dicembre 2011

IL CIBO DEL CA' FONCELLO NON GLI VA A GENIO: EX CHEF SI AUTO-DIMETTE

TREVISO – Gli ospedali di tutto il mondo non sono certamente famosi per
l'abbondanza e la bontà di pranzi e spuntini. E pure il Ca' Foncello è
piuttosto avaro di delizie per il palato.

Lo ha imparato, a proprie spese, anche Silvano Scanferla, 80enne di
Paese, una vita passata dietro ai fornelli come chef da Villa Condulmer
sino al ristorante delle Poste padovane e poi presso la Biennale, che
dopo 11 giorni passati nel reparto di seconda medicina si è auto-dimesso
per fame.

"Ho perso quattro chili perché di fatto non ho mai mangiato: il cibo che
mi veniva dato era inguardabile, non pretendo cose da ristornate ma
neppure dei piatti turpi – sbotta l'ex cuoco – mi sono auto-dimesso
perché, mentre aspettavo una colonscopia che non arrivava mai, pativo la
fame".

Cosa non metterebbe nella lista delle prelibatezze? "Il cibo era
cartongesso: facciamo prima a dire che l'unica cosa decente era la
scatoletta della polpa di mela – elenca – la gallina era un pulcino e
gli hamburger o arrivavano freddi o erano bruciati".

Che si sia risparmiato anche sulla mensa? "Non è questione di risparmio
– taglia corto lo chef in pensione – neanche volendo si potrebbe
cucinare in modo peggiore: non ci sono le capacità e che non c'è il
controllo". Così, dopo essere entrato in ospedale il 25 novembre, se n'è
andato di propria sponte il 6 dicembre, rivolgendosi al San Camillo per
ultimare gli esami iniziati per dei dolori all'addome.

"Se ci sono stati dei problemi ci contatti, è certo che ascoltiamo tutti
e rispondiamo a tutti – prova a fare chiarezza il direttore sanitario
del Ca' Foncello, Michele Tessarin – ma bisogna dire che le diete sono
fatte scientificamente, non ad personam ma bilanciate sul consumo
calorico. Certo non si mangia come a casa, ma è anche vero che a casa
uno mangia quel che vuole e se ne assume pure le responsabilità".

E il ritardo della colonscopia? "I medici curanti sanno bene che tempi
seguire – taglia corto – soprattutto se il paziente è ricoverato". Eppoi
qualche purè val bene un po' di salute.

28 dicembre 2011

Scopre il tradimento di 60 anni prima e lascia la moglie dopo 77 anni di amore

ROMA - Tutta colpa di una lettera scritta 60 anni fa che, trovata per puro caso nascosta in fondo a un cassetto, ha rotto l'incantesimo di un amore durato 77 anni. Un tradimento, anche se diventato storia, è difficile da perdonare. E così Antonio C., classe 1912 originario di Olbia, e Rosa T., classe 1915 napoletana, hanno deciso di separarsi, a causa di poche righe che la donna scrisse al suo amante più di mezzo secolo fa.
La notizia, riferita dagli avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni, sembra davvero una favola d'altri tempi, ma senza lieto fine.

Antonio e Rosa si conobbero negli anni Trenta quando lui, giovane e aitante carabiniere, era in servizio a Napoli negli anni difficili tra le due guerre. Il 'sì' fu pronunciato nel capoluogo campano nel 1934 e gli anni che seguirono furono allietati dalla nascita di cinque figli e numerosi nipotini.

Poi un giorno l'incantesimo si spezza: Antonio, mentre riordina i cassetti di un vecchio comò, trova ben nascoste alcune lettere che la moglie aveva scritto negli anni Quaranta al suo amante. La donna, davanti alla scenata di gelosia del marito, confessa tutto, ritenendo il peccato 'prescritto' dopo oltre 60 anni di convivenza.

Ma Antonio, che con l'età non ha perso il carattere impulsivo e geloso, non perdona il tradimento: nel 2002 lascia il tetto coniugale e trascorre qualche settimana dal figlio maggiore. Poi torna da Rosa, ma le cose non vanno più come prima e la coppia inizia a litigare per ogni cosa, fino a quando, due settimane fa, i due anziani coniugi decidono di rivolgersi al Tribunale di Roma, con ricorso per separazione legale a firma degli avvocati Anna Orecchioni, Marco Angelozzi e Giacinto Canzona.

Al giudice civile ora il difficile compito di favorire la riconciliazione e far ritrovare loro il senso di un'intera vita trascorsa assieme, nel bene e nel male.

24 dicembre 2011

GUARDA TROPPI FILM PORNO LA MOGLIE LO DENUNCIA. ASSOLTO

TERNI - Quella per i film porno, per suo marito, era una vera e propria
passione. Così gradita da masturbarsi spesso nel salone della sua casa,
davanti ad un dvd hard. Ma la ex moglie, cubana, di un operaio di Terni
non si è rassegnata a vedere il suo uomo praticare così spesso
autoerotismo: per paura che la sua abitudine avrebbe avuto ripercussioni
anche sulla figlia, costretta a chiudersi nella sua stanza per non
assistere alle performances del papà, la donna ha dunque denunciato
l'erotomane. Stando a quanto affermato dai quotidiani locali, l'accusa
nei confronti dell'uomo si sarebbe fondata sulle difficoltà proprio
della figlia, all'epoca dei fatti minorenne, che a causa delle abitudini
del padre avrebbe iniziato a soffrire di crisi di panico. Il tribunale
di Terni, però, non ha accolto le richieste della donna, e ha giudicato
"non punibile" il comportamento dell'ex marito, secondo cui le
testimonianze di chi lo accusava erano comunque contraddittorie, e
indicative della voglia di vendetta dopo la fine del matrimonio.

VENEZIA, COMPRA PAGINA DI UN GIORNALE PER CERCARE IL PADRE DELLA FIGLIA

VENEZIA - Come regalo di Natale vorrebbe scoprire il nome del padre di
sua figlia. È una strenna molto particolare quella che vorrebbe ricevere
una signora austriaca, Maria Theresia Liebenwein, che ha affidato oggi
alle pagine del Gazzettino, con un inserto a pagamento, la sua speranza
di conoscere l'identità del padre di sua figlia Isabella, oggi 40enne,
sposata e con due figli. La signora Liebenwein racconta sul giornale la
sua storia e soprattutto quell'avventura fugace di una notte, consumata
sulla spiaggia di Jesolo, che ha portato alla nascita di Isabella.
Nell'estate del 1970 la donna aveva lavorato a Villa Margherita come
babysitter alle dipendenze della principessa del Croy. «Il 29 giugno, un
giorno prima della partenza per l'Austria ho incontrato Roberto -
racconta, corredando il suo appello con una sua foto dell'epoca e quella
recente della figlia con i suoi bimbi di 5 e 9 anni - . Era un fotografo
della spiaggia, alto circa 1.60 m., aveva capelli corti, scuri e ricci e
aveva circa 18 anni». La signora Liebenwein spiega che ora «il più
grande desiderio di Isabella sarebbe quello di conoscere il suo vero
padre. Sarebbe molto importante per lei». Nell'accludere i propri
recapiti, la signora si affida alla magia e ai miracoli della festa:
«potrebbe essere - dice - un bellissimo regalo di Natale».

20 dicembre 2011

STUPRA LA FIGLIA 500 VOLTE PER 30 ANNI, SENTENZA CHOC: 2 ANNI E 8 MESI

BERLINO - Ha stuprato per oltre 30 anni la figlia Renate, consumando con
la giovane vittima oltre 500rapporti e avendo dalla ragazza tre bimbi,
tutti nati disabili a causa dei rapporti incestuosi. È stato condannato
a neanche tre anni di prigione: 2 anni e 8 mesi per la precisione. Il
motivo? Il sesso era "apparentemente consenziente". La sentenza con la
quale è stato condannato Adolf B, padre orco bavarese, sta scuotendo la
Germania e trovando ampio risalto nei media tedeschi.
La vicenda di Adolf B era emersa qualche mese fa, quando una denuncia
aveva fatto emergere questa storia terribile di violenza e sesso
domestico. Renate, la figlia dell'uomo, aveva ricattato il medico che
curava suo figlio e questa l'aveva denunciata: un atto che ha squariato
il velo sulle vicend della famiglia. Si è infatti scoperto in seguito
che Adolf B aveva consumato con la figlia oltre 500 rapporti, iniziati
quando la piccola aveva 13 anni, per circa 30 anni e che da quegli atti
erano nati tre bambini, tutti malati, di cui uno solo era sopravvissuto.
La barbarie, consumata con l'assenso della moglie di Adolf, è finita
solo nel marzo di qust'anno.
Oggi la sentenza choc del tribunale di Norimberga, che non ha ritenute
credibili le testimonianze di Renate. La donna si è contraddetta troppe
volte, per esempio raccontando diverse versioni su come avvenne il primo
rapporto tra padre e figlia. Così Adolf B.è stato condannato per i
rapporti incestuosi ottenuti con la costrizione, con una pena
decisamente irrisoria, considerando il crimine commesso. La maggior
parte dei rapporti sarebbero infatti consumati, secondo la corte,
consenzientemente. Quindi non si tratterebbe di stupro. Una sentenza che
ha già aperto un ampio dibattito.

FACEBOOK LO DENUNCIA, LUI CAMBIA IL SUO NOME IN "ZUCKERBERG"

NEW YORK - Zuckerberg contro Zuckerberg, Facebook contro il suo
fondatore. La versione due punto zero del cult movie Kramer contro
Kramer, cioè il fatto che Facebook stia per citare in giudizio Mark
Zuckerberg è possibile grazie alle magie dell'anagrafe. Non si tratta,
infatti, di una guerra intestina all'azienda ma della trovata di un
imprenditore israeliano, che dopo essere stato chiamato in giudizio dal
social network ha deciso di cambiare legalmente il proprio nome su
Facebook in quello del fondatore.

La storia, che sta facendo il giro dei media Usa, inizia quando Rotem
Guez, l'imprenditore israeliano, fonda il sito 'Like Storè,
specializzato nel vendere clic su 'mi piacè ai profili Facebook
aziendali per farne aumentare la popolarità. Il sito ovviamente viola il
regolamento interno del social network, che decide di citarlo in
giudizio e nell'attesa di chiudere il profilo di Guez e dell'azienda. Lo
scorso 7 dicembre la 'mossà dell'imprenditore, che per dispetto ha
chiesto che il suo nome venisse legalmente cambiato in Mark Zuckerberg,
richiesta accettata pochi giorni fa. «Che cosa succederà ora? - si
chiede ironicamente Guez sul suo sito 'Marckzuckerbergofficial.com' -
Facebook citerà Zuckerberg? O il contrario?».

Intanto la battaglia dell'imprenditore è sbarcata ovviamente sui social
network: l'account imarckzuckerberg ha circa 3mila followers, mentre la
pagina Facebook 'Ìm Mark Zuckerberg' piace, almeno fino alla probabile
chiusura, a 5mila persone.

Tv troppo alta: pagherà ai vicini 35 mila euro

TREVISO. Tenere il volume della tivù troppo alto, ignorando suppliche e
proteste dei vicini, può costare molto caro. Può costare, per
l'esattezza, 35 mila euro di risarcimento danni e una condanna a 2 mesi
di reclusione (pena sospesa) per il reato di disturbo dell'altrui riposo.

E' successo a una trevigiana processata l'altra mattina con rito
abbreviato davanti al giudice Umberto Donà; gli inquilini, distrutti da
quasi un decennio di notti insonni, si sono costituiti parte civile.
Riportando la clamorosa vittoria.

Tutto si svolge in un lussuoso palazzo di Treviso, abitato da famiglie e
da giovani professionisti. In uno di quelli appartamenti, nel 2002, si
stabilisce anche l'anziana signora. E la convivenza tra lei e il resto
degli inquilini si presenta subito piuttosto difficile.

Motivo del contrasto è la tivù che la signora tiene sempre accesa a
tutto volume, anche di notte. E non c'è isolamento che tenga: il sonoro
si propaga di stanza in stanza, nel corridoio, negli appartamenti
confinanti. Quattro in particolare: e per gli inquilini comincia l'inferno.

Notti insonni, di ascolto forzoso dei programmi notturni. I tappi non
bastano e gli appelli alla donna non servono. Anzi, in molti casi, non è
neppure possibile farli: la signora, infatti, non risponde al campanello
e non apre la porta. Eppure è in casa: il volume del televisore non
lascia dubbi in proposito. Ad assistere l'anziana ci sono anche due
badanti: nessuna di loro, però, si presenta all'uscio. Il motivo si
scoprirà successivamente: le colf, per riuscire a convivere con quel
volume, si mettono i tappi nelle orecchie.

Gli inquilini fanno appello al figlio della donna: « L'uomo assicura il
suo intervento, ma l'esito è sempre lo stesso: tivù a tutto volume.
Arriva anche la replica dell'anziana: io mi occupo di traduzioni, dice,
di notte devo guardare la tivù per seguire l'andamento delle Borse

. Il suggerimento di usare un paio di cuffie cade nel nulla. C'è chi,
tra gli inquilini, decide di fuggire: una professionista vende tutto e
si trasferisce altrove. I superstiti decidono, dopo anni di sofferenza,
di rivolgersi alla magistratura.

L'anziana viene denunciata da tre famiglie per il reato di disturbo
delle persone; scatta contro di lei un decreto penale di condanna.

La vicenda potrebbe finire qui, con il pagamento di poco più di 100
euro. E invece no. Il legale della donna, l'avvocato Trincia di Roma,
impugna il decreto. Gli inquilini si rivolgono a questo punto
all'avvocato Cristina Meli di Treviso con cui si costituiscono parte
civile chiedendo i danni per un decennio di notti insonni:10 mila euro
per due famiglie, 15 per la terza.

L'altra mattina si è tenuta l'udienza con rito abbreviato. Risultato: la
signora è stata condannata a 2 mesi e a risarcire gli inquilini: 35 mila
euro in tutto. C'è da giurare che ora, di notte, ripiegherà su un buon
libro

18 dicembre 2011

Donna incinta al volante sfonda un supermercato

La commessa alla cassa stava passando la merce sul lettore. Un pacchetto
alla volta, un bip alla volta. Poi alle sue spalle il boato, improvviso
e fortissimo. Il tetto del supermercato che crolla, le vetrate che vanno
in frantumi e un Suv che si ferma a pochi centimetri dal lei mentre i
clienti urlano, scappano, si buttano a terra.

Tutto è successo poco dopo le 17. Nel supermercato, il Prix di via
Galvani, fortunatamente pochi clienti. A bordo dell'auto una donna
incinta di pochi mesi con due bambini montati sul sedile posteriore.
Stava facendo manovra quando ha avuto un improvviso malore e si è
ritrovata con il piede schiacciata sull'acceleratore e l'auto che
puntava dritto contro la vetrata. Non è riuscita a sterzare né a frenare.

La macchina si è trasformata in un proiettile puntato contro le casse.
Ha sfondato l'ingresso portandosi dietro i montanti delle porte,
l'arredamento, alcuni scatoloni di merce, un'intera scrivania e
travolgendo uno straniero che stava insacchettando della merce prima di
avviarsi all'uscita.

Immediato l'allarme rimbalzato dai telefoni della direzione alle
pattuglie dei carabinieri di zona che si sono precipitate sul posto
temendo si trattasse di una rapina. Nel supermercato caos e terrore.
Stordimento che minuto dopo minuto, tra i calcinacci che cadevano dal
soffitto, si è trasformato nella presa di coscienza di quanto avvenuto e
nei primi soccorsi. All'interno dell'auto la donna incinta, ancora
dolorante, e i bambini paralizzati dalla paura.

Poco più in là lo straniero ferito. Immediata la telefonata ai medici
del Suem di Treviso che sono arrivati in zona con due ambulanze ed hanno
lavorato non poco per riuscire a prestare i primi soccorsi. Sul posto
anche i vigili del fuoco. Sotto choc il personale del market.
Fortunatamente lievi le ferite riportate dalla donna, dai piccoli e dal
cliente investito. I danni si contano in migliaia di euro.

Inchioda per guardare la lucciola Tamponato, la travolge in pieno

Un automobilista inchioda distratto da una prostituta, il conducente che
procede alle sue spalle lo tampona in pieno e a farne le spese è proprio
la lucciola dell'Est, centrata dal primo veicolo e scaraventata nel
fossato. L'incidente si è verificato l'altra sera lungo il Terraglio. La
giovane donna dell'est è stata soccorsa da un'ambulanza e ricoverata
d'urgenza al pronto soccorso: fortunatamente, per le botte prese, se la
caverà con qualche giorno di prognosi. Ma per il rocambolesco incidente
avvenuto nel tratto della statale napoleonica all'altezza di Marocco, la
paura è stata tanta. Il fatto è accaduto domenica scorsa alle dieci di
sera. Un automobilista stava percorrendo il Terraglio da Mogliano verso
Mestre, ad un certo punto ha svoltato a sinistra verso via Madonna
Nicopeja, segnalando opportunamente la manovra con l'indicatore di
direzione ma rallentando in modo molto brusco e improvviso. Il secondo
veicolo, che sopraggiungeva dalla stessa direzione a velocità sostenuta
e che stava per effettuare il sorpasso, non è riuscito a evitare
l'impatto. A sorprendere il secondo automobilista, che di suo andava
assai di fretta, è stato l'improvviso cambio di direzione preso
dall'auto che lo precedeva. Via Madonna Nicopeja infatti è la strada che
conduceva un tempo alle cave di Marocco ed è per un lungo tratto chiusa
al traffico, eccetto i pochi residenti. E proprio su questa stradina
poco illuminata, come spesso accade, si era posizionata la sfortunata
lucciola di origini albanesi. Nella carambola avvenuta in mezzo alla
strada, uno dei due veicoli, quello che stava svoltando a sinistra
condotto dall'automobilista distratto (e forse attirato) dalle grazie
della giovane donna, ha finito per travolgerla, facendola precipitare
nel profondo fossato che costeggia la carreggiata. Un volo di alcuni
metri che le ha fatto rimediare più di qualche botta e numerose
escoriazioni. È stata prontamente curata dagli infermieri dell'ambulanza
intervenuta sul posto e dai medici del pronto soccorso. Non essendo di
nazionalità italiana, e nemmeno cittadina dell'Unione Europea, il conto
delle cure, dovrà essere pagato dal conducente che l'ha travolta.
L'importo ammonta ad alcune centinaia di euro, ed è probabilmente molto
più salato di quanto avrebbe speso l'incauto guidatore in caso di una
prestazione sessuale.

Di certo non sarebbe la prima volta che le manovre dei clienti arrapati,
alla ricerca della loro preferita, creano situazioni di pericolosità per
la circolazione sulla Statale 13. Inedito è il fatto che a farne le
spese sia stavolta proprio una delle belle di notte che animano i bordi
del Terraglio, che per una notte hanno dovuto abbandonare la Statale per
l'ospedale.

17 dicembre 2011

Comprano e vendono telefoni cellulari senza pagare 47 milioni di euro di Iva

VICENZA - Una colossale frode nella compravendita di telefoni cellulari in Italia è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Vicenza. A due imprenditori sono state contestate false fatture per mezzo miliardo di euro, mentre l'Iva non versata all'erario ammonta a 47 milioni di euro.

Gli uomini delle Fiamme gialle hanno individuato una ditta vicentina che, attraverso 49 società "cartiere" o filtro, commercializzava telefoni cellulari a prezzi scontatissimi, grazie al mancato versamento dell'Iva operato a monte della catena commerciale dalle società fittizie, che così erano in grado di scontare gli apparecchi anche del 20%. Nella gran parte delle transazioni, la merce non veniva fisicamente movimentata, ma rimaneva ferma presso le società logistiche, senza entrare mai nella disponibilità materiale dei vari soggetti che ne gestivano la compravendita. Nel periodo dal 2005 al 2010, il giro di fatture per operazioni inesistenti è quantificabile in mezzo miliardo di euro: quelle utilizzate dalla società ammontano invece ad oltre 236 milioni di valore imponibile.

Attraverso i documenti ottenuti dalle cartiere e dai soggetti filtro, la ditta vicentina aveva sottratto al fisco 47 milioni di euro di Iva. Ad accentrare i sospetti della srl vicentina era stato lo sviluppo rapidissimo della ditta, che dal 2005 ad oggi, partendo da zero, aveva sviluppato un giro d'affari di circa 70 milioni di euro l'anno. Altro elemento sospetto, il fatto che a fronte della rilevante mole di merce comprata e rivenduta, la srl avesse un guadagno medio molto basso, attorno all'1%.

La società aveva sede al piano terra di un condominio, dove in un locale di 40 metri quadrati e in un attiguo garage-magazzino lavoravano un'impiegata e i due soci che gestivano il business. I lotti di telefonini, comprati e venduti in decine di operazioni al giorno, non venivano mai acquistati da produttori o distributori ufficiali, ma attraverso le "vantaggiose" offerte proposte da anonimi fornitori, le società cartiere appunto, situate in tutto il territorio nazionale. Ditte nate dal nulla e che altrettanto rapidamente sparivano, dopo aver accumulato un consistente debito Iva non versato. I due soci della srl vicentina sono stati denunciati per utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Esorcismo con l'acqua bollente sul pene: medici costretti a evirarlo per una necrosi

Un 65enne di Conegliano era convinto di avere il malocchio
Aiutato da moglie e figlio, i medici dovranno ricostruire l'organo


TREVISO - Convinto di avere il malocchio, un pensionato di 65 anni
residente a Conegliano (Treviso), con un esorcismo "fai da te" a base di
bagni bollenti si è procurato una necrosi talmente grave da costringere
i medici ad amputargli parte del pene. Ora l'uomo, che aveva scambiato
il dolore per una banale uretrite per la possessione del maligno, dovrà
subire un secondo intervento di ricostruizione dell'organo che gli
permetterà di espletare le normali funzioni fisiologiche.

Anziché rivolgersi al medico, il pensionato ha pensato di consultare il
manuale dell'Inquisizione, scovando un metodo radicale quanto brutale
per risolvere il problema: impacchi ripetuti di acqua bollente sull'area
genitale in modo da scacciare, ha spiegato, «il sortilegio di una
strega». L'unico effetto del trattamento, compiuto anche grazie
all'aiuto di moglie e figlio, è stata una parziale necrosi dell'organo e
la necessità di sottoporsi ad un intervento chirurgico.

16 dicembre 2011

"BIGAMA COMPULSIVA" SPOSA TRE UOMINI: CONDANNATA

NOTTINGHAM - Ha sposato tre uomini differenti senza mai divorziare. È stata "scoperta" solo perchè il suo secondo marito ha chiesto il divorzio, dopo che la "bigama compulsiva" lo aveva lasciato per il suo migliore amico. La protagonista di questa incredibile vicenda, riportata dal Daily Mail,  è Danielle Loxton, 37 anni, dipendente della Pontins, azienda che organizza campi vacanze per ragazzi. Tutti e tre i suoi mariti sonoi suoi colleghi. Dopo che la realtà è venuta a galla, Danielle è stata condannata a tre anni, con sospensione della pena, per bigamia.

La collezione di matrimoni della giovane 37enne comincia el 1994, quando sposa il suo colega Peter Clarke nel 1994. Due anni dopo i due si sono separati, ma non hanno divorziato legalmente. Nel 1999 Danielle sposa Steven Baker, un altro dipendente della Pontins, e si è trasferisce nella sua città natale, a Nottingham, dove i due hanno un figlio.

Nel 2006 l'ultimo colpo di scena: Danielle rimane incinta del migliore amico del suo secondo marito, che decide di avviare le pratiche per il divorzio. È a questo puntio che Danielle, definita dall'ex una "bugiarda compulsiva e maledettamente convincente", viene scoperta. Adesso la donna si sarebbe lasciata anche dal suo terzo compagno e risulta, stando al profilo Facebook, libera. Che voglia continuare la sua collezione?

11 dicembre 2011

SESSO CON 100 UOMINI: RAGAZZINA DI 14 ANNI IN OSPEDALE

ZAGABRIA - Ricoverata per troppo sesso. La storia incredibile è accaduta
ad una ragazzina di appena 14 anni, in Croazia, e la notizia ha già
fatto il giro del mondo: l'adolescente, per vincere una scommessa con i
suoi compagni di scuola, avrebbe fatto sesso con ben 100 ragazzi in un
mese, per "un gioco sfuggito di mano" da parte dei suoi compagni di
scuola, stando a quanto affermato dai funzionari per la protezione
dell'infanzia.
«E 'stato una specie di gioco fatto in una classe di scuola, la giovane
ha scommesso che sarebbe stata in grado di dormire con il maggior numero
di ragazzi - ha detto Gordana Flander, responsabile della Clinica per la
protezione dell'infanzia - Gli psicologi stanno tentando di farle capire
perché il suo comportamento era sbagliato».

2 dicembre 2011

Postino licenziato perché spaccia cocaina Non era in servizio: deve riavere il posto

TRENTO - Spacciare cocaina, ma fuori dall' orario di lavoro, non
comporta la perdita del posto. Lo ha deciso il Tribunale di Trento
ordinando il reintegro al lavoro di un postino licenziato dopo essere
stato arrestato un anno fa in Trentino durante un'operazione antidroga,
e che aveva patteggiato una pena di un anno e 8 mesi.

I giudici di Trento hanno accolto il ricorso dell'avvocato del postino
contro l'ordinanza del giudice del lavoro che aveva confermato il
licenziamento per giusta causa deciso da Poste Italiane.

Secondo la difesa, il vincolo fiduciario con il datore di lavoro non
poteva giudicarsi violato in quanto l'attività di spaccio avveniva
durante il tempo libero e mai in servizio. I giudici di Trento hanno
accolto questa tesi affermando che «deve applicarsi il principio
generale della irrilevanza dei comportamenti tenuti dal lavoratore nella
vita privata». Il postino, che al momento dell'arresto aveva ammesso di
avere spacciato per pagare il mutuo della casa, dovrà quindi essere
reintegrato al lavoro e avrà diritto a tutti gli stipendi arretrati.

30 novembre 2011

Menage a trois con le lucciole: scatta la maxi multa

Prima ha firmato il contratto per il suo nuovo bar a Latisana, poi ha
deciso di festeggiare sulla Pontebbana, con due lucciole nigeriane,
regalandosi una serata hard. Da Rivignano è arrivato a Pianzano per
ingaggiare due prostitute con cui si è appartato nelle campagne. La
serata rovente dell'imprenditore 44enne è finita malissimo: l'uomo,
sposato, è stato pizzicato dai carabinieri durante un caldissimo «ménage
a trois» nella sua Citroen Xara. L'ordinanza emessa lo scorso 31 agosto
dal sindaco di Godega parla chiaro: 500 euro per l'imprenditore, 100 per
le due lucciole. Una volta pagata la sanzione il 44enne avrebbe anche,
un po' ingenuamente, chiesto ai militari se potesse continuare nella sua
serata di baldoria.

28 novembre 2011

VIDEO HOT DELLA PROF NELLA MAIL DEGLI ALUNNI

BUENOS AIRES - Per errore ha consegnato ai suoi alunni un file con un
video hot che la vede protagonista: è quanto accaduto ad un'insegnante
di biologia di una scuola secondaria di Junin, un comune nella provincia
di Buenos Aires, che a seguito dell'episodio si è guadagnata il
nomignolo di 'profesex' e l'ira dei genitori degli studenti che si sono
rivolti alle autorità chiedendo provvedimenti. Quando gli studenti del
terzo anno dell'istituto Manuel Dorrego hanno aperto la cartellina col
file dal titolo «compiti per le vacanze», scaricato dalla pen drive
dell'insegnante sui loro notebook, invece di trovare le solite
esercitazioni, si sono imbattuti in scene di sesso della professoressa
col suo compagno, anch'egli docente di biologia. Alle risatine
ammiccanti degli studenti, hanno fatto seguito le richieste di
spiegazioni dei genitori, che indignati per lo 'scandalo', ora chiedono
al dirigente della scuola che 'profesex' non la passi liscia.

TROVA UN DENTE NELLO YOGURT "ERA DISGUSTOSO"

COVENTRY - Il signor Casey, 43 anni, sta affrontando una battaglia
contro un negozio Tesco della sua città, Bedworth nel Warwickshire, dopo
aver trovato un dente umano all'interno di uno yogurt. «È la cosa più
disgustosa che abbia mai mangiato - ha detto Casey - All'inizio sembrava
un pezzo di fondente». Quando l'uomo si è presentato con il dente al
negozio, i responsabili gli hanno rimborsato il prezzo dello yogurt e
poi lo hanno rimandato a casa. Casey è rimasto indignato dal
comportamento dell'amministrazione della Tesco, che gli ha inviato due
buoni sconto del valore di 15 sterline, entrambi rispediti al mittente.
«Per me è un insulto - continua Casey - è una cosa disgustosa. Quel
dente poteva essere nel mio stomaco». Inoltre Casey, che di mestiere fa
il camionista, aveva da poco finito un ciclo di chemioterapia per un
tumore allo stomaco e se il dente fosse stato infettato, avrebbe potuto
anche rischiare la vita.

Notte di giochi erotici e sesso estremo: coppia di sessantenni finisce in ospedale

LATINA - Un gioco erotico finito in ospedale. Ci sono andati davvero
pesanti due coniugi di Roma, di circa 60 anni, venuti nella casa al mare
del Circeo per passare qualche giorno in relax. E invece sono finiti
all'ospedale di Terracina per essersi spinti troppo oltre con l'utilizzo
di singolari "sexy toys" come un limone e addirittura un'anguilla.
Resisi conto che la situazione era precipitata i due sono andati in auto
al pronto soccorso del "Fiorini" dove, in preda a un comprensibile
imbarazzo, hanno spiegato ai medici la situazione. La notte di sesso
estremo è finita nel modo peggiore, per la donna c'è stata anche la
necessità di un ricovero.

UBRIACO SENZA PATENTE VA ADDOSSO ALL’AUTO DELLA POLIZIA

VILLORBA – Non era nella condizione di guidare visto l'elevato tasso
alcolico. Tanto che è andato dritto contro ad un'auto della polizia
stradale. È accaduto ieri poco prima delle 6 del mattino.
L'ivoriano di 25 anni, con alle spalle una serata particolarmente
alcolica, si stava per immettere con la sua Ford Fiesta nella Pontebbana
a Castrette di Villorba quando è sopraggiunta una pattuglia della
polizia stradale.
L'immigrato non si è reso conto dell'arrivo della volante, nonostante i
lampeggianti accesi dato che stava andando a rilevare un incidente in
zona. A quel punto c'è stato l'impatto. I due agenti sono rimasti
leggermente feriti, riportando una prognosi di venti giorni.
Mentre l'ivoriano, che oltre ad essere risultato positivo all'alcoltest
si è scoperto non avere la patente, non ha riportato conseguenze.
Ora dovrà rispondere di guida in stato d'ebbrezza e senza patente, oltre
che dei danni all'auto e delle lesioni arrecate agli agenti.

27 novembre 2011

Video hard con studentessa su Youporn: chiede un milione di risarcimento

LECCE - «La mia vita rovinata da quel video finito sui siti porno». E'
comparsa davanti al giudice leccese la giovane donna di Mesagne, 29
anni, protagonista di un video hard caricato su youporn. Sotto accusa,
denunciato dalla stessa donna, l'uomo che avrebbe pubblicato il filmato
su internet: si tratta di un 35enne di Lecce.

Il filmato è stato inserito su internet col titolo "signora di Mesagne
tradisce il marito". E' una studentessa universitaria la giovane donna
che ha denunciato il fatto alla Procura. Il video, girato in auto, dura
una trentina di minuti e mostra per intero una performance sessuale
della studentessa con un uomo mascherato. Sarebbe stato inserito su
internet all'insaputa della stessa donna e dell'uomo che si intrattiene
con lei.

Le indagini hanno consentito al pm di identificare il computer dal quale
il video è finito sul sito porno e a dare anche un nome e un cognome al
responsabile, ora accusato di diffusione di immagini concernenti la vita
privata e la sfera sessuale di una persona, diffusione di immagini a
contenuto osceno nonché di diffamazione aggravata, appunto, dall'uso di
internet.

La richiesta di risarcimento danni sfiora il milione di euro perché la
ragazza avrebbe subito ripercussioni, e pesanti, sulla sua vita privata.
Quando il 27 aprile scorso arrivò il decreto di citazione diretta a
giudizio il legale della studentessa sottolineò che la malcapitata aveva
dovuto troncare i rapporti con i familiari, i parenti e gli amici.

Tre le denunce presentate ai carabinieri della stazione di Mesagne in
cui la giovane donna chiese ogni volta che il video venisse oscurato: la
prima il 23 aprile del 2008, la seconda tre giorni dopo ed infine,
l'ultima, il 12 febbraio dell'anno scorso. Ed aveva ragione di farlo, la
ragazza, poiché se il partner, rimasto senza nome, aveva sì il volto
coperto, lei fece tutto alla luce del sole. E non solo con il viso. Anzi
sotto la luce artificiale di una lampada piazzata sul cruscotto per
rendere più nitide le immagini della videocamera.

L'amante la molla, lei va all'FBI e lo denuncia come terrorista

MILANO - Sedotta, abbandonata e alla fine anche arrestata. La
californiana Lizet Sariol si è voluta vendicare perfidamente dell'uomo
con cui aveva avuto una fugace, ma intensa storia d'amore. Lasciata da
un giorno all'altro dall'amante francese Adnen Mansouri, deciso a
tornare in madrepatria con il primo aereo in partenza dall'aeroporto di
Los Angeles, la quarantacinquenne l'ha prima minacciato e poi denunciato
alla United Airlines come un pericoloso terrorista. Subito è scattato
l'allarme e sono partite le indagini dell'Fbi. Tuttavia, dopo lunghi
controlli e inutili attese, le autorità americane hanno appurato che il
transalpino era solo un inguaribile seduttore e l'hanno lasciato
partire. Diversa la sorte della californiana dal cuore infranto: la
donna, originaria di Temple City, è stata portata in carcere per aver
diffuso il falso allarme terroristico e adesso rischia cinque anni di
carcere. LA FALSA DENUNCIA - La falsa denuncia è stata diffusa con una
telefonata lo scorso 25 settembre, ma solo mercoledì scorso la Sariol è
stata interrogata e ha ammesso le sue colpe. La donna ha confessato che
quel giorno era molto incollerita, anche perché l'uomo l'aveva
cancellata dagli amici su Facebook. Piena di rabbia, ha telefonato alla
compagnia aerea e parlando con un responsabile della United Airlines,
senza rendere note le sue generalità, ha dichiarato che Adnen Mansouri e
il suo compagno di viaggio Salim Oumahdi «costituivano una minaccia per
uno dei voli che sarebbe partito in giornata». La quarantacinquenne ha
rilevato di aver avuto una relazione con «uno dei due passeggeri» e di
aver ricevuto messaggi minacciosi. Senza mai usare le parole «bombe» o
terrorista, ha fatto capire che «i due stranieri» erano un pericolo per
il paese e bisogna fermarli. L'INTERVENTO DELL'FBI - In un batter
d'occhio gli agenti dell'Fbi hanno scovato nell'aeroporto di Los Angeles
i transalpini e li hanno interrogati. In primo momento la coppia
francese è rimasta incredula. Dopo aver spiegato agli agenti di essere
solo dei turisti, in vacanza in California da circa 3 mesi, Mansouri ha
raccontato la sua tormentata storia sentimentale con la Lizet Sariol.
L'uomo ha spiegato che aveva terminato la relazione all'improvviso e ha
confessato che ciò ha reso furiosa l'ormai ex amante. Mansouri ha alla
fine mostrato alla polizia la sua pagina Facebook dove erano conservati
più di 40 messaggi della donna. Uno di questi, inviato il giorno prima,
era particolarmente minaccioso: «Non provare a salire su quell'aereo -
scriveva la donna - Chiamo l'Fbi. Spero che abbiate buoni avvocati». A
questo punto gli agenti hanno capito che i due transalpini non erano per
niente una minaccia e li ha lasciati partire. La Sariol è stata
arrestata nei giorni scorsi: accusata di aver diffuso informazioni false
e dichiarazioni fuorvianti su una presunta minaccia terroristica, dovrà
pagare 20.000 dollari di cauzione se vuole uscire temporaneamente dal
carcere e attendere a piede libero il giudizio del tribunale penale di
Los Angeles. ] MILANO - Sedotta, abbandonata e alla fine anche
arrestata. La californiana Lizet Sariol si è voluta vendicare
perfidamente dell'uomo con cui aveva avuto una fugace, ma intensa storia
d'amore. Lasciata da un giorno all'altro dall'amante francese Adnen
Mansouri, deciso a tornare in madrepatria con il primo aereo in partenza
dall'aeroporto di Los Angeles, la quarantacinquenne l'ha prima
minacciato e poi denunciato alla United Airlines come un pericoloso
terrorista. Subito è scattato l'allarme e sono partite le indagini
dell'Fbi. Tuttavia, dopo lunghi controlli e inutili attese, le autorità
americane hanno appurato che il transalpino era solo un inguaribile
seduttore e l'hanno lasciato partire. Diversa la sorte della
californiana dal cuore infranto: la donna, originaria di Temple City, è
stata portata in carcere per aver diffuso il falso allarme terroristico
e adesso rischia cinque anni di carcere.

LA FALSA DENUNCIA - La falsa denuncia è stata diffusa con una telefonata
lo scorso 25 settembre, ma solo mercoledì scorso la Sariol è stata
interrogata e ha ammesso le sue colpe. La donna ha confessato che quel
giorno era molto incollerita, anche perché l'uomo l'aveva cancellata
dagli amici su Facebook. Piena di rabbia, ha telefonato alla compagnia
aerea e parlando con un responsabile della United Airlines, senza
rendere note le sue generalità, ha dichiarato che Adnen Mansouri e il
suo compagno di viaggio Salim Oumahdi «costituivano una minaccia per uno
dei voli che sarebbe partito in giornata». La quarantacinquenne ha
rilevato di aver avuto una relazione con «uno dei due passeggeri» e di
aver ricevuto messaggi minacciosi. Senza mai usare le parole «bombe» o
terrorista, ha fatto capire che «i due stranieri» erano un pericolo per
il paese e bisogna fermarli.

L'INTERVENTO DELL'FBI - In un batter d'occhio gli agenti dell'Fbi hanno
scovato nell'aeroporto di Los Angeles i transalpini e li hanno
interrogati. In primo momento la coppia francese è rimasta incredula.
Dopo aver spiegato agli agenti di essere solo dei turisti, in vacanza in
California da circa 3 mesi, Mansouri ha raccontato la sua tormentata
storia sentimentale con la Lizet Sariol. L'uomo ha spiegato che aveva
terminato la relazione all'improvviso e ha confessato che ciò ha reso
furiosa l'ormai ex amante. Mansouri ha alla fine mostrato alla polizia
la sua pagina Facebook dove erano conservati più di 40 messaggi della
donna. Uno di questi, inviato il giorno prima, era particolarmente
minaccioso: «Non provare a salire su quell'aereo - scriveva la donna -
Chiamo l'Fbi. Spero che abbiate buoni avvocati». A questo punto gli
agenti hanno capito che i due transalpini non erano per niente una
minaccia e li ha lasciati partire. La Sariol è stata arrestata nei
giorni scorsi: accusata di aver diffuso informazioni false e
dichiarazioni fuorvianti su una presunta minaccia terroristica, dovrà
pagare 20.000 dollari di cauzione se vuole uscire temporaneamente dal
carcere e attendere a piede libero il giudizio del tribunale penale di
Los Angeles.

ACCONTI “SPAZIALI” PER APPARTAMENTI DI LUSSO NON SUOI

VITTORIO VENETO – I finanzieri in conferenza stampa hanno fatto
riferimento a Totò e al suo tentativo di vendere la Fontana di Trevi.
L'esempio, parlando di Emilio Coppola, l'imprenditore originario di
Lecce ma da anni a Vittorio Veneto arrestato dalla Finanza, ci sta eccome.

Lui vendeva degli appartamenti di lusso che non erano suoi. Magari, una
delle sue due ditte, che di fatto gestiva pur non avendone titolo in
quanto già fallito, aveva fatto un restauro nel palazzo dove si
trovavano gli appartamenti, e lui fingeva di esserne anche proprietario.
Tra gli immobili in questione ci sono anche Palazzo Franceschini e
Palazzo Dall'Oglio a Vittorio Veneto.

Qui Coppola aveva effettivamente partecipato al restauro, ma non era
proprietario degli appartamenti di lusso che vendeva. Con grande abilità
riusciva a far credere di essere invece proprietario degli immobili e li
"vendeva" ricevendo degli acconti molto consistenti.

Tra le circa venti persone che hanno denunciato di aver ricevuto questo
tipo di trattamento, si spazia infatti da acconti che vanno da un minimo
di 20mila euro per arrivare fino a 300mila euro, come ha fatto sapere la
Guardia di Finanza. In alcuni casi chi aveva creduto di aver comprato
versando fior di quattrini al Coppola era persino riuscito ad entrare
nella tanto sognata abitazione, ma si era reso conto solo dopo che non
aveva comprato un bel niente, in quanto la casa apparteneva ad altri.

In genere veniva fatto un preliminare di compravendita, si fissava
l'appuntamento dal notaio, a cui però Coppola non si presentava,
inventando scuse diverse. Lo stesso appartamento, peraltro appunto non
suo, poteva persino essere rivenduto più volte a più persone.

Le trattative venivano condotte con un forte potere persuasivo da parte
del 56enne, che spesso invitata i clienti a cena a casa per dare
garanzie sulla bontà dell'operazione.

Nei guai è finita, seppur marginalmente, una delle figlie dell'uomo, una
trentenne, considerata responsabile di concorso in bancarotta, in quanto
ricopriva un ruolo in una delle ditte.

Su internet i video hot dei tradimenti: alimenti ridotti da 5.000 a 1.500 euro

VICENZA - Il giudice civile in sede di separazione aveva fissato a 5.000
euro l'assegna da passare all'ex moglie per gli alimenti, ma l'uomo è
poi riuscito a dimostrare che la donna l'avrebbe tradito e che le sue
prestazioni erano finite in internet. Risultato: l'uomo dovrà versare
1.500 euro.

La storia, a metà strada tra il boccaccesco e il caso giudiziario,
accaduta nel Vicentino e raccontata oggi dal Giornale di Vicenza, ha per
protagonisti un imprenditore e l'ex moglie. La donna aveva chiesto la
separazione imputando all'uomo le assenze da casa per motivi di lavoro,
con numerosi viaggi all'estero, chiedendo un congruo assegno per gli
alimenti e un attico in città.

Il giudice civile aveva quindi fissato a 5000 euro quanto l'imprenditore
doveva versare all'ex coniuge. Qualche mese dopo, però, anche attraverso
il lavoro di un investigatore privato, la scoperta dei presunti
tradimenti della moglie e dei filmini sexy che sarebbero finiti in
internet. Così, di nuovo davanti al giudice, la colpa della separazione
è ricaduta sulla donna ed è arrivata la decisione del giudice che ha
tagliato l'assegno.

26 novembre 2011

Il Papa in auto senza cintura in Germania denunciato da un cittadino tedesco

DORTMUND - Le regole sono regole e vanno rispettate da tutti, a
cominciare dai cittadini più illustri. E si sa quanto i tedeschi tengano
a questo principio. La proverbiale severità teutonica deve avere
sicuramente animato quel signore di Dortmund che ha sporto denuncia
addirittura contro Benedetto XVI, colpevole, a suoi occhi, di non avere
indossato le cinture di sicurezza sulla Papamobile, durante la sua
visita in Germania a settembre. Lo studio legale che rappresenta il
querelante, il cui nome non è stato reso noto, ha perfino allegato alla
denuncia una lista di testimoni. Inoltre, si stigmatizza il
comportamento delle autorità tedesche, come l'arcivescovo di Friburgo e
il capo della Chiesa cattolica in Germania, che avrebbero assistito
senza intervenire alla presunta violazione delle norme di sicurezza
stradale da parte del Pontefice.

La denuncia, la cui esistenza è stata confermata dalle autorità
cittadine, è stata presentata a Friburgo, ultima tappa del viaggio
papale in Germania. Gli avvocati e i giudici dovranno ora valutare se il
Papa, cittadino tedesco, debba essere trattato come un qualunque altro
cittadino o se goda di immunità diplomatica, in quanto capo di Stato.

Il querelante, secondo quanto ha riferito lo studio legale che lo
rappresenta, pur non essendo cattolico, non è animato da alcun fervore
laicista nei confronti di Benedetto XVI. L'uomo si sarebbe deciso a
sporgere denuncia dopo avere assistito a un drammatico incidente
stradale, poco dopo la visita del Pontefice in Germania. A motivarlo,
sarebbe quindi stata una sincera preoccupazione per l'incolumità del
Papa, messa a suo giudizio a repentaglio dal mancato uso delle cinture
di sicurezza.

25 novembre 2011

Le donne fingono l’orgasmo per tenersi stretto il partner

Provare l'orgasmo riduce la possibilità di essere lasciate. Per questo le donne che non lo raggiungono lo simulano. Lo rivela la Columbia University di New York

Fingere l'orgasmo non è un semplice contentino che le donne "concedono" al partner. È una capacità che le donne usano, più o meno consapevolmente, per garantire l'evoluzione del proprio genere. Secondo diverse indagini sul comportamento sessuale, infatti, le donne che raggiungono l'orgasmo hanno più possibilità di mantenere salda la relazione con il partner. Di conseguenza, per tenersi stretto il compagno, quelle che non lo raggiungono lo simulano. A sostenere questa tesi è uno studio della Columbia University di New York pubblicato sulla rivista The archive of sexual behavior: dopo aver analizzato i motivi per cui le donne dichiarano di fingere l'orgasmo, i ricercatori si sono convinti che la simulazione del piacere sessuale sia una capacità evolutiva che garantisce alle donne un futuro di coppia. In pratica, più (e meglio) la donna è in grado di fingere il godimento, maggiori sono le possibilità che il suo partner non la lasci.

Un antidoto contro le corna

L'indagine della Columbia University è stata condotta su 453 donne eterosessuali fra i 18 e i 46 anni che avevano una relazione da almeno sei mesi. Il 53,9% delle intervistate ha dichiarato di aver simulato l'orgasmo con il partner: la maggior parte di queste percepiva un rischio elevato di infedeltà da parte del compagno. Per loro, quindi, la simulazione del piacere era una sorta di antidoto contro le corna: facendo credere al compagno di avere una perfetta intesa sessuale pensavano di far calare le possibilità che lui cercasse il piacere altrove. I ricercatori hanno poi scoperto le altre "tattiche" che le donne usano quando pensano che il loro uomo possa allontanarsi: curano di più l'abbigliamento, seguono con attenzione i movimenti dei partner, affrontano le rivali.

Sempre più brave a fingere

Se è vero che simulare l'orgasmo è una caratteristica evolutiva delle donne, è probabile che questa si affini con il tempo: "Le nostre scoperte - spiega Farnaz Kaighobadi, capo del gruppo di studiosi che ha condotto la ricerca - inducono a pensare che il raggiungimento del piacere sessuale, attualmente simulato da molte donne, sia una caratteristica evolutiva. E che come tale potrebbe perfezionarsi sempre più nell'arco delle future generazioni".

24 novembre 2011

SCAPPA DA MEDIAWORLD CON QUATTRO TELEVISORI NEL CARRELLO

TREVISO – Con la collaborazione del suo compagno e complice è riuscita ad uscire dal “MediaWorld” al centro commerciale “Il Grifone” di Bassano del Grappa con una carrello contenente quattro televisori del valore complessivo di circa 7mila euro.
Si tratta di Angela Tonini, una 25enne trevigiana, mentre il compagno è Endy Cavazza, 32enne pure lui residente a Treviso già noto alle forze dell’ordine, tanto da essere sottoposto a regime di sorveglianza speciale.
I fatti risalgono ad agosto scorso. I due, una volta dentro al negozio di elettronica, si erano divisi. Lei aveva messo i quattro televisori dentro al carrello e si era recata a richiedere informazioni ad una commessa avvicinandosi all’uscita “senza acquisti”.
Nel frattempo lui le si era avvicinato ed aveva chiesto a sua volta informazioni su un rasoio elettrico, facendo in modo che la commessa lo seguisse. La cosa era bastata perché la complice uscisse col carrello carico di televisori.
Ora i due sono stati identificati dalla polizia, in quanto, in seguito alla diffusione delle immagini del sistema di videosorveglianza del centro commerciale, si è riusciti a riconoscerli. È stato proprio un agente della squadra mobile di Treviso a riconoscere i due senza ombra di dubbio. È seguito il riconoscimento fotografico da parte delle commesse del negozio che ha chiuso il cerchio.
Cavazza è stato arrestato, mentre alla complice è stato imposto l’obbligo di presentarsi quotidianamente in Questura.

Rapinavano banche con l'ambulanza 25 arresti dalla Sicilia alla Lombardia

Altro che passare inosservati: una banda di rapinatori aveva trovato il modo di scappare dopo un colpo mettendosi ancora più in mostra e garantendosi una via di fuga ideale. ll tutto utilizzando un'ambulanza, che gli ha permesso di mettere a segno oltre 30 rapine in due anni, per un bottino complessivo di oltre 600mila euro. Fino ad oggi, quando la polizia sta arrestando 25 persone in tutta Italia.

I componenti della banda sono stati individuati dopo oltre due anni di indagini, iniziate in seguito a una serie di 'assalti' ad alcuni istituti di credito di Piazza Armerina. In particolare ben cinque rapine ai danni della stessa filiale del Monte dei Paschi di Siena, con modalità che lasciavano pensare a un'unica regia.

Gli investigatori, dopo avere individuato i componenti della banda, hanno monitorato la loro attività sia sul territorio siciliano che fuori dall'isola. Gli arresti - l'operazione è chiamata in codice "Travelling riders" - sono nelle province di Enna, Catania, Reggio Calabria, Roma, Ancona, Siena, Milano e Cremona.

Coppia denuncia un reddito di 6 euro e "dimentica" un terreno da 65 milioni

VENEZIA - Nella denuncia dei redditi del 2010 marito e moglie avevano
denunciato rispettivamente 1 e 5 euro, scordandosi però di annotare
l'introito di 65 milioni di euro per la vendita di 180 ettari di
terreno. Lo ha scoperto il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di
finanza di Venezia, rilevando tra l'altrro che quella della coppia era
stata la transazione immobiliare di maggior rilievo realizzata nella
provincia lagunare nell'ultimo quinquennio.

Ed è solo una parte di quello che hanno accertato i finanzieri alla fine
di un'attività di verifica fiscale condotta nei confronti di due società
con sede in Lussemburgo. Tutto è iniziato dal controllo di una
compravendita effettuata da una delle due società, di un'area sul
litorale di Eraclea (Venezia) di circa 180 ettari a ridosso del mare,
l'equivalente di oltre 200 campi da calcio, avvenuta nel 2008 per un
importo di 65 milioni di euro, di cui l'uomo era proprietario. Gli
accertamenti delle Fiamme gialle hanno infatti permesso di scoprire che
dietro le società lussemburghesi, che gestivano un cospicuo patrimonio
immobiliare, vi era in realtà un imprenditore italiano di 68 anni,
risultato da sempre evasore totale.

L'uomo non avrebbe tra l'altro mai fatta una dichiarazione dei redditi
dal 1997 al 2008, mentre ha segnalato al fisco per gli anni di imposta
2009 e 2010 un importo rispettivamente di 4 e 5 euro, la moglie invece
ha dichiarato per il 2010 un solo euro di reddito.

23 novembre 2011

La polizia arresta un uomo: Gli trovano un topo nell'ano

L'emittente americana WCSC Tv mentre dava la notizia del concitato
arresto di Noah Smith un giovane di 31 anni, a seguito della risposta
delle forze dell'ordine ad una segnalazione di furto in corso in
un'abitazione, si è ritrovata, oltre a descrivere momento per momento
l'operazione a dare anche una notizia che ha dell'assurdo. Infatti gli
agenti hanno trovato il ladro 31enne, disteso sull'uscio della casa che
stava derubando, completamente nudo e con un topo inserito nell'ano.
Nonostante tutto i poliziotti hanno avuto notevoli difficoltà a
catturare il ragazzo che si sospetta fosse sotto l'effetto di
allucinogeni perché avrebbe reagito con violenza e sembrava fosse
completamente immune agli effetti del Taser, un'arma a scosse elettriche
in dotazione alla polizia statunitense e sia agli effetti di uno spry al
peperoncino. Gli agenti, una volta catturato il ladro, lo hanno portato
in ospedale per una visita di controllo e lì i medici e gli infermieri
si sono accorti che dal buco dell'ano del ragazzo penzolava la coda di
un topo. I sanitari hanno dunque pensato bene di fare una lastra al
colon dell'uomo, la quale ha confermato definitivamente la presenza del
roditore nel suo retto. Una volta liberato dalla strana presenza nel
corpo, il ragazzo avrebbe asserito di non ricordare nulla dell'episodio,
per cui non si sa come l'animale fosse finito proprio in quel posto.

Arizona, arrestata e contenta: guardate la foto segnaletica

Stranezze del mondo del crimine. La foto segnaletica di questa ragazza
sta facendo il giro del web. La ragazza è stata arrestata in Arizona per
guida in stato di ebbrezza e aggressione ai pubblici ufficiali.
Dall'espressione nessuno penserebbe ad una criminale, complice anche la
posa assunta dalla giovane quando si è messa in posa per lo scatto.
Sorriso e pollici in alto come se avesse appena compiuto un atto gioioso
con tanto di soddisfazione e in ogni caso da ricordare.

A casa le casalinghe fanno poco sesso e per compensare questa mancanza cercano altrove

«A casa le casalinghe fanno poco sesso e per compensare questa mancanza
cercano altrove» dice Alex Fantini, il portale web 100% italiano che si
rivolge a tutti coloro che cercano un'avventura al di fuori della coppia.
«Le casalinghe tendono ad annoiarsi e ad avere rapporti sessuali meno
frequenti con i loro partner abituali. Eppure con un partner occasionale
si dimostrano molto più passionali e fantasiose. Fuori dalle mura
domestiche amano dare spazio alla propria fantasia alla ricerca di nuove
sensazioni»
«Il fenomeno è in crescita, anche perché spesso la casalinga si annoia
della monotonia domestica e della routine» aggiunge Alex Fantini. Così
un numero sempre maggiore di loro si iscrivono al portale Incontri Extra
Coniugali, dove le donne hanno accesso gratuito. La trasgressione di un
incontro extraconiugale diventa così una valida soluzione per vivere
nuove esperienze.
Secondo i dati Eurostat che prendono in esame i 27 Paesi dell'Unione
Europea, in Italia una donna su due resta fuori dal mercato del lavoro.
Le italiane si collocano così al penultimo posto in Europa in quanto a
tasso di occupazione.

22 novembre 2011

Le mogli soldatesse Usa,i mariti spacciavano droga

AVIANO. Percepivano una diaria mensile di 1.500 euro, per il solo fatto
di trovarsi in Italia al seguito delle mogli soldatesse. Cioè, in altre
parole, per fare i "casalinghi", mentre le consorti lavoravano come
militari della base Usaf di Aviano.
Ma, con tutto quel tempo libero e quel denaro a disposizione - stando
all'accusa contestata loro in un'inchiesta avviata dalla Procura di
Udine –, James Leroy Turner IV, newyorkese di 35 anni, e Roderick Julius
Houston, 26enne originario dell'Oklahoma, entrambi residenti nella base
aerea americana, ne avevano approfittato per dedicarsi anche
all'attività "collaterale" della detenzione e dello spaccio di sostanze
stupefacenti. Quasi 500 i grammi di marijuana che i carabinieri di Udine
avevano trovato a bordo dell'auto sulla quale, nel gennaio del 2009,
durante un controllo, la coppia di amici era stata sorpresa a viaggiare,
lungo l'A4.
Ieri, il procedimento giudiziario che ne era seguito si è chiuso davanti
al gup del tribunale di Udine, con l'applicazione della pena di 2 anni e
11 mesi di reclusione, più 14 mila euro di multa, a Turner IV, e di 3
anni e 9 mesi, più 16 mila euro, a Houston, entrambe precedentemente
patteggiate tra il pm e il loro difensore, avvocato Luca Colombaro.
Arrestati in flagranza di reato, al rientro da un viaggio a Trieste,
dove si erano approvigionati della droga – 472,5 grammi, pari a oltre
1.213 dosi –, i due americani erano stati in breve scarcerati dal
tribunale del Riesame, a seguito dell'istanza presentata dal loro
legale, che aveva cercato di ridimensionare la portata della loro
condotta, ricordando l'elevato stile di vita e la notevole disponibilità
economica, cui i loro clienti erano abituati. Un "peccato" noto,
insomma, quello contestato loro dall'accusa e dal quale le rispettive
mogli - stando a quanto riferito dallo stesso difensore - avevano
tentato di raddrizzarli. Tanto più, considerata la levatura
professionale delle consorti e, in particolare, di quella di Houston,
ritenuta una delle migliori tra le soldatesse all'epoca presenti nella
base di Aviano.

LA SUA FIDANZATA LO MOLLA: PERDE 32 CHILI IN 7 MESI

LONDRA - La ragazza lo ha mollato, lui ha reagito chiudendosi a casa a
mangiare tutto ciò che gli capitava a tiro. Poi, per fortuna, è uscito
dal tunnel auto distruttivo, facendo palestra ogni giorno e cambiando le
proprie abitudini alimentari. Risultato? Ha perso 32 chili in 7 mesi.
Prima sembrava una versione londinese dell'uomo dei fumetti dei Simpson,
adesso un modello in una pubblicità di attrezzi ginnici. Protagonista
della storia l'inglese Thomas Shane, musicista 23enne. "Non mi rendevo
conto in che casino ero - ha raccontato Thomas. Ma poi mi sono buttato
ogni giorno in due ore di allenamenti, ho piantato in asso il take away
e ho deciso di dare una svolta alla mia vita".

GINECOLOGO CON 35MILA FOTO INTIME: 700 PAZIENTI LO DENUNCIANO

BERLINO - Un ginecologo tedesco è stato denunciato da circa 700 donne,
con l'accusa di averle fotografate di nascosto durante le sue visite. Lo
scrive l'agenzia tedesca Dpa, precisando che le indagini della procura
dureranno ancora a lungo per via della grande quantità di immagini
scoperte, oltre 35mila. Stando alle informazioni attuali il medico, che
ha uno studio nella cittadina di Schifferstadt, in Renania-Palatinato
(ovest), avrebbe fotografato di nascosto circa 3000 pazienti. Fino a
oggi, ha spiegato il procuratore della vicina Frankenthal, Lothar
Liebig, solo in 800 casi gli investigatori sono riusciti a risalire
all'identità delle vittime, che in larghissima maggioranza hanno sporto
denuncia contro il medico. Al ginecologo è stato contestato il reato di
'violazione dei piu' personali ambiti della vita privata attraverso
l'acquisizione di immaginì, un reato contro cui in Germania si può
procedere solo se la vittima sporge denuncia personalmente.

21 novembre 2011

Usa, cemento,per ingrandire lato B,Preso finto medico

Degli impianti di cemento per arrotondare le curve del fondoschiena. E’ l’intervento assurdo a cui si è sottoposta una donna della Florida che voleva fare la ballerina in un nightclub e che, cercando di risparmiare per un’operazione di chirurgia estetica, si è messa nelle mani di Oneal Ron Morris, un transgender che si spacciava per medico e che aveva già sperimentato la cura per “forme scultoree” sul proprio corpo. La donna si è così sottoposta a una sessione di applicazioni sottocutanee di una miscela di cemento, olio e sigillante per riparare i pneumatici bucati.
Il sospetto è stato arrestato dalla polizia venerdì con l’accusa di esercitare la professione medica senza licenza e di aver ferito gravemente la vittima, di cui non è stata rivelata l’identità. Le foto del finto medico fatte dalla polizia dopo l’arresto mostrano una persona con un bacino spropositato. Secondo quanto riportato dal New York Daily News, la giovane ha pagato 700 dollari per sottoporsi agli innesti di cemento sul sedere nel maggio del 2010. La donna sarebbe entrata in contatto con Morris tramite il passaparola, cosa che fa temere gli inquirenti che altre persone si siano sottoposte agli interventi del sedicente medico.
A causa dei forti dolori che provava dopo l’operazione, la ragazza ha contattato nuovamente Morris che l’ha rassicurata dicendole: “Non preoccuparti, andrà tutto bene. Continueremo a fare le iniezioni e tutto si metterà a posto da sé”. La vittima si è poi recata in due ospedali della Florida ma, ogni volta, ha abbandonato la struttura vergognandosi di raccontare l’accaduto. E’ stata infine la madre della ragazza a portarla in un terzo ospedale dove ha raccontato la verità ai medici. La giovane è stata subito ricoverata: non rischia la vita, ma è tuttora in convalescenza e non è in grado di lavorare.

19 novembre 2011

Le piu grandi invenzioni italiane



-Arco a tutto sesto (Antica Roma)
-Acquedotto rialzato per lunghe distanze (Antica Roma)
-Chiodi in metallo (Antica Roma)
-Campana (V secolo San Paolino)
-Anestesia (1200 Ugo da Lucca)
-Ambulanza [a cavalli] (1244 Arciconfraternita della Misericordia di Firenze)
-Cartiera di tipo moderno per grandi quantitativi (1268 a Fabriano)
-Occhiali (1300 circa)
-Bussola (1300 circa, Amalfi forse su suggerimento precedenti orientali)
-Carro Snodabile (1300 francesco Carraio)
-Caminetto (1347 a Venezia)
-Prospettiva scientifica ('400 Filippo Brunelleschi- Leon Battista Alberti)
-Cambiale (1400 Francesco di Marco Datini)
-Orologio a molla (1410 Filippo Brunelleschi)
-Camera oscura [parte essenziale delle macchine fotografiche] (1450 Leon Battista Alberti)
-Banca (1462)
-Formula risolutiva equazioni terzo grado (1543 Ludovico Ferrari)
-Lotteria (1576 Benedetto Gentile)
-Giornale (1563 a Venezia)
-Cannocchiale (1609 Galileo Galilei)
-Barometro (1643 Evangelista Torricelli)
-Caffettiera Napoletana (1691 a Napoli)
-Pila Elettrochimica (1799 Alessandro Volta).
-Carta Carbone (1806 Pellegrino Turri)
-Macchina da scrivere (1808 Pellegrino Turri)
-Orologio elettrico (1831 Giuseppe Zamboni)
-Telefono (1844 Innocenzo Manzetti, 1871 Antonio Meucci)
-Motore Pneumatico[come parte di un automa] (1849 Innocenzo Manzetti)
-Motore a scoppio (1853 Eugenio Barsanti e Felice Matteucci)
-Cappelli in feltro da uomo (Giuseppe Borsalino 1857)
-Sismografo (1857 Luigi Palmieri)
-Macchina per fare la pasta in casa (1857 Innocenzo Manzetti)
-Dinamo [che, mossa dalle fonti di energia, produce la quasi totalità dell'elettricità del mondo] (1860 Antonio Pacinotti).
-Scala Mercalli (1860 Mercalli)
-Fax [pantelegrafo] (1861 Giovanni Caselli)
-Autovettura a vapore stradale (1864 Innocenzo Manzetti)
-Carburatore (1876 Luigi De Cristoforis)
-Lampadina elettrica (1881 Alessandro Cruto)
-Cavo elettrico (1884 Giuseppe Pirelli)
-Motore Elettrico (1885 Galileo Ferraris)
-Radio (1895 Guglielmo Marconi).
-Aliscafo (Primi '900 Enrico Forlanini)
-Caffè espresso (1901 Luigi Bezzera)
-Cono gelato (1903 Italo Marchionni)
-Radar (1922 G. Marconi, 1936 prof. Tiberio)
-Autostrada (1925 Milano-Laghi)
-Elicottero (1930 Corradino d'Ascanio)
-Caffettiera Moka (1933 Antonio Bialetti)
-Elica a passo variabile (anni '30-'40 Corradino d'Ascanio)
-Pila atomica (1942 Enrico Fermi)
-Scooter civile [Vespa] (1946 Corradino d'Ascanio)
-Microchip (anni '60 Federico Faggin)
-Plastica per gli oggetti comunemente usati (anni '60 Giulio Natta)
-Moneta bimetallica [e antifalsificazione] (1982 Zecca di Stato)
Pistola a tamburo (1833 Francesco Antonio Broccu),
Autovelox  (Brevettato a Firenze negli anni '60)
Giunto Cardanico (1545 Gerolamo Cardano)
Kinetografo (cinepresa-proiettore)[macchina per ripresa e proiezione di immagini in movimento inventata un anno prima di quella dei Lumière, ma per una svista brevettata l'anno dopo.] (1894, Filoteo Albertini)
Programma 101 o Perottina (Personal Computer)[considerato il vero primo personal computer alla portata di tutti, programmabile ecc. per ufficio.] (1962 Pier Giorgio Perotto)
Cambio per bicicletta  (1935 Tullio Campagnolo)
Nitroglicerina (1847 Ascanio Sobrero)

BOOM DEL "CUCHINI" CONTRO L'EFFETTO "CAMMELLO"

PALM BEACH - Ci sono segreti che è meglio mantenere. È questo lo slogan
di Cuchini, un oggettino bizzarro che si aggiunge al già vastissimo
repertorio di "mai più senza" del marketing rivolto alle donne. Ma cos'è
il Cuchini? Il sito ufficiale, dove è possibile acquistarlo alla non
modica cifra scontata di $16,95, lo definisce come l'unico sistema per
ovviare al fastidioso problema del Camel Toe che, nello slang
statunitense, sarebbe l'imbarazzante effetto "zampa di cammello" che un
indumento dal cavallo troppo aderente - jeans, tuta da ginnastica,
costume da bagno - produce nelle parti basse.

Si tratta, in poche parole, di una conchiglia in materiale morbido,
adattabile all'indumento, che fa apparire i genitali femminili lisci
come quelli di una Barbie. Brevettato nel 2009, il Cuchini ha iniziato a
riscuotere un inaspettato successo con il ritorno in passerella dei
leggings, tanto che, ultimamente, durante i red carpet, può capitare di
sentire i commentatori delle mise chiedersi se la star inquadrata lo sta
indossando o no.

Travolti dal boom di vendite (Jennifer Lopez lo ha notoriamente
indossato con uno dei suoi costumi di scena), i produttori del Cuchini,
un'azienda con l'invidiabile sede a Palm Beach in Florida, hanno aperto
un blog dove le utenti - che chiamano amichevolmente "fans" - si
scambiano le loro storie legate all'uso del prodotto (senza dissolvere
il non trascurabile dubbio di come facciano a sbarazzarsene
elegantemente nei momenti di passione), ed ha già immesso sul mercato un
nuovo articolo, meno originale, L'Invisinips che, sullo stesso principio
del Cuchini, serve a coprire i capezzoli sotto i vestiti trasparenti e
che probabilmente troverà posto, nel beauty case delle americane
annoiate, vicino ai falsi capezzoli in silicone lanciati qualche anno
fa, che servivano ad ottenere l'esatto effetto contrario.

Marito geloso, lega la moglie al letto per 3 giorni

Genova - Un ristoratore di Noto (Siracusa), Calogero Mingoia, 52 anni,
colto da un raptus di gelosia ha prima picchiato la moglie e poi l'ha
legata al letto per tre giorni. Denunciato dalla consorte è stato
arrestato dai carabinieri.

L'uomo, secondo la ricostruzione dei militari, soffriva di gelosia e al
culmine dell'ennesima lite ha prima percosso la consorte e poi l'ha
immobilizzata a letto con delle corde. La donna, dopo tre giorni di
sofferenze, è riuscita a convincerlo a liberarla. Dopo è scappata di
casa, in contrada Falconara, alla periferia di Noto, per recarsi dai
carabinieri.

La donna è stata accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale "Trigona"
di Noto dove i sanitari le hanno riscontrato ferite giudicate guaribili
in 25 giorni. Il marito è stato accusato di sequestro di persona,
maltrattamenti in famiglia ed anche di detenzione illegale di armi e
munizioni: in casa sua i carabinieri hanno sequestrato una pistola
calibro 22 detenuta illegalmente, una pistola scacciacani priva del
tappo rosso, un lanciarazzi, 44 pallottole calibro 22 ed altre tre
calibro 12.

La Finanza incastra mago del poker vincite per 6 milioni nascoste al Fisco

Quattro anni di giocate e vincite online, ma il sito scelto non era registrato e l'uomo non ha mai dichiarato gli incassi

MILANO
- Un abilissimo giocatore di poker online è stato denunciato per evasione fiscale e gioco d'azzardo per aver nascosto al Fisco vincite per quasi 6 milioni di euro. L'indagine è stata condotta dalla Guardia di finanza di Luino (Varese). L'uomo aveva iniziato a giocare su internet nel 2007, ma su un sito non autorizzato e non ha mai dichiarato le vincite all'Erario.

Partite e vincite avvenivano su un sito registrato nel Regno Unito, mai autorizzato dai Monopoli di Stato (che consentono l'accesso legale a una serie di siti presso cui è possibile giocare e le cui vincite vengono tassate a monte). L'indagine è nata dall'analisi di alcune operazioni finanziarie sospette e con successivi controlli hanno consentito alla finanza di capire da dove provenivano le ingenti disponibilità economiche dell'uomo.

Intanto, a garanzia del debito accumulato con il Fisco e su decreto del tribunale di Varese, gli sono stati sequestrati un appartamento e due auto di grossa cilindrata.

17 novembre 2011

“SORVEGLIATO SPECIALE” PIZZICATO A LETTO CON L’AMANTE: CARCERE

MANSUÈ – Avrebbe dovuto essere a casa, a Mansuè, e non avrebbe potuto lasciare la sua abitazione dalle 21 alle 6 del mattino.

Questa era la disposizione dell'autorità giudiziaria, che aveva stabilito la "sorveglianza speciale" per Walter Ongaro, 41 anni.

Stanotte, però, ad un controllo a casa non è stato trovato. I carabinieri hanno allora intuito che potesse essere a casa di un'amica di Fontanelle.

In effetti così era: alle 3 hanno suonato al campanello di casa di lei e l'hanno trovato a letto. Immediato il trasferimento in carcere.